Ricordo di una leggenda

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S’avvicina il ricordo di una leggenda, per tutti gli appassionati di motori. L’8 maggio 2012, un martedì, ricorre il trentesimo anniversario della tragica scomparsa di Gilles Villeneuve, mito dei circuiti di F1 come Nuvolari lo fu al volante dei bolidi anni ’30 sulle strade sterrate della MilleMiglia. Gilles ha legato indelebilmente il suo nome alla Ferrari, che sul circuito di Fiorano affiderà la vettura 312 T4 al figlio Jacques per una giornata memorabile. Il pilota canadese morì sulla pista di Zolder in Belgio durante le prove di qualifica del Gran Premio del Belgio. Appena sei vittorie con la Rossa, ma sufficienti perché Gilles entrasse di diritto nel ristretto novero dei più grandi. Indimenticabili le manovre portentose e coraggiose, gli scatti brucianti e le staccate al limite, i suoi duelli in pista, compreso quelle tra i rettilinei e le varianti del circuito di Imola con il compagno di squadra Pironi.

Rosso 27 divenne un marchio indelebile, così come lo stile di guida. Il figlio Jacques è riuscito in ciò che il padre aveva solo sfiorato: vincere il mondiale piloti. Non ce ne voglia Jacques, figlio d’arte e meritevole dei trionfi conquistati, ma papà Gilles ha rappresentato il mito con la forza e la potenza della macchina moderna. Più di ogni altro giudizio, varranno per sempre le parole spese per lui da Enzo Ferrari. Il Drake lo considerava talento allo stato puro, un ingegnere in pista, un creativo capace di trasformare la macchina adattandola alle diverse circostanze. Non a caso era soprannominato l’Aviatore. Insieme a Jody Scheckter riportò a Maranello il titolo costruttori, contribuendo al successo nel mondiale piloti nella stagione 1979. Sarà proprio quell’auto, la 312 T4, a scaldare i motori nel giorno dell’anniversario. Riascoltando quel rombo non si potrà fare a meno di ripensare alle emozioni che Gilles Villeneuve seppe regalare alla Ferrari e agli sportivi.

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