Bergamo ha spesso regalato grandi campioni al Motomondiale, da Giacomo Agostini a Carlo Ubbiali passando per molti altri talenti.
Eppure da qualche anno manca un pilota di spessore proveniente dal nostro territorio, ma guardando alle categorie giovanili, il futuro è brillante.
Fra i talenti che potrebbero prendersi la scena c’è sicuramente Marco Rizzi, undici anni da Albano Sant’Alessandro e già protagonista fra le minimoto.
Vincitore nel 2024 del Trofeo Simoncelli, argento nel Campionato Italiano di Velocità e bronzo agli Europei di minimoto, il pilota dello Xema Racing Team si sta mettendosi in luce anche in Moto5 nella Mir Finetwork Racing Cup prima di puntare ancor più alto come spiegato in un’intervista a L’Eco di Bergamo.
Com’è nata la passione per le moto?
È da quando sono piccolo che mi piacciono le moto, tanto che a sei anni ho iniziato con le minimoto a noleggio. I miei genitori hanno cominciato a portarmi in pista e, piano piano, ho ricevuto la mia minimoto personale per “girare” un po’ più seriamente.
Cosa la colpisce delle moto?
La moto è la cosa più bella di questo sport, anche se non vanno dimenticate la velocità, la gara, quando ti trovi “corpo a corpo” con i tuoi avversari, le pieghe, i traversi: tutto è bellissimo. Anche quando cadi, dove magari c’è il rischio di farsi male. Un pizzico di paura chiaramente c’è sempre, ma riuscire ad avere un buon feeling e guidare consapevole, permette di ottenere sicurezza. Non ho mai avuto grande paura al pensiero di cadere, anche perché mi è mai successo sinora
In cosa consiste il suo impegno in Moto5?
Attualmente gareggio in Moto5, anche se a fine agosto avrò una wild card per una gara del CIV (Campionato Italiano Velocità, ndr) Ohvale categoria 160 in programma a Viterbo il 31 agosto. Si tratterà di una moto più piccola, ma sono onorato di aver questa occasione. In Moto5 gareggio invece in Spagna nellaMir Finetwork Racing Cup, che è una categoria che vede al via moto da diciassette pollici e atleti dai dieci ai quindici anni in su. È un campionato molto conosciuto, in grande crescita e dove ci sono molti piloti. Le trasferte sono molte, ma il livello è veramente molto alto, con piloti che girano davvero veloci, e ogni volta mi capita di trovare sempre qualcuno di importante e di forte. C’è sempre bagarre per cui è fondamentale impegnarsi sempre al massimo: solo così si riescono a raggiungere i propri obiettivi.
Quali sacrifici comporta gareggiare in Spagna?
Il principale problema sono sempre le assenze da scuola, in particolare il venerdì quando inizia il weekend di gara oppure quando sei in circuito e non puoi esserci. Per ora sto comunque andando molto bene e ho sempre trovato maestre che mi supportassero, comprendendo le difficoltà che lo sport comporta. Per questo, nonostante le assenze, riesco a cavarmela molto bene, anche con la lingua, perché mi è bastato stare un mesetto in Spagna e sono riuscito a impararla.
A quali piloti si ispira?
Mi ispiro a molti piloti, ma in particolare a Marc Marquez, noto per il suo talento e per le sue caratteristiche in moto, anche se non posso negare che mi piacciano molto anche ipiloti italiani.
Qual è la vittoria più bella che ha ottenuto?
Di vittorie ne ho ottenute tantissime, soprattutto lo scorso anno in Minimoto, dove ho compiuti parecchi sorpassi e staccate al limite con i miei compagni. La gara che mi è piaciuta di più è stata il “Trofeo Simoncelli” a Cervia, dove in ogni prova bisogna sorpassare. Io sono stato l’unico a riuscire a infilarne due con la gomma alzata e lì devo dire che è stata una bellissima staccata, anche da vedere da fuori.
Quali sono i prossimi obiettivi?
Quest’anno cercherò di finire il campionato al meglio. Nonostante non avessi usato molto questa moto, sto andando decisamente bene. Sto crescendo in ogni gara sempre più e spero a fine anno di ottenere nuove cose buone. L’anno prossimo, avendo dodici anni, potrei già partecipare alla Moto4, ma non sono ancora sicuri. Probabilmente rimarrò in Spagna: ora devo chiudere l’annata e poi deciderò.
Qual è il suo sogno?
Il mio sogno è di arrivare in MotoGp e vincere il Mondiale, però so che non è un traguardo semplice da raggiungere per cui ringrazio moltissimo tutti gli sponsor che mi sostengono e anche la mia famiglia che è sempre al mio fianco. Mi auguro che in futuro si possano aggiungere altri sostenitori per continuare a credere nel mio sogno.