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Silvia Turani pilone rosa

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Federica Sorrentino

Silvia Turani, 24enne prima linea di Grumello del
Monte ha visto riconosciuti i suoi valori tecnici e
agonistici venendo convocata nella rosa della
Nazionale italiana femminile di rugby per il torneo
6 Nazioni 2020.
In maglia azzurra ha esordito il 2 febbraio scorso
nella vittoriosa partita con il Galles, conclusasi per
19-15 a Cardiff. Un match che ha visto Silvia
Turani, nel ruolo di pilone, giocare tutti gli 80’ e
andare finanche in meta, annullata dal TMO
(Television match official) per un precedente
pallone perso in avanti.
A Silvia Turani abbiamo chiesto di raccontarci le
emozioni dell’esordio in azzurro.
“È stata la prima partita del 6 Nazioni, quindi un
forte carico di emozioni.
Un torneo importante alla luce del secondo posto
dell’anno scorso che abbiamo voglia di confermare
a conferma di un percorso di crescita. In più c’è
sempre la voglia di tornare a giocare con la
Nazionale, trovarmi in campo con più esperienza”.
A 24 anni lei si candida a diventare una colonna
della nazionale femminile di rugby. Quali
obiettivi si è data in questa stagione?
“È una stagione più lunga e complessa rispetto alle
altre, perché c’è il 6 Nazioni e durante l’estate
avremo dei raduni per preparare la qualificazione
a settembre, che consisterà in un quadrangolare
con Scozia, Irlanda e Spagna, e infine il Mondiale.
All’interno della squadra ho l’esigenza di migliorare
alcuni aspetti, soprattutto tecnici e tattici e di farmi
trovare preparata anche fisicamente”.
Dalla provincia al grande palcoscenico
internazionale del rugby. Com’è nata la passione
per la palla ovale e quando ha scoperto che poteva
diventare il suo sport?
“Mi sono trasferita a Parma per studiare e sono
all’ultimo anno di università. Ho iniziato a giocare
a rugby durante l’anno precedente in Erasmus in
Spagna. Una volta tornata in Italia ho contattato il
Rugby Colorno per sapere se avessi potuto giocare.
Mai avrei immaginato che nel giro di un anno
sarebbe arrivata la chiamata in Nazionale. Le
prime partite le ho giocate a inizio 2017, poi c’è
stato il Mondiale in estate e a novembre dello
stesso anno ho fatto il primo raduno con la
Nazionale”.
Oltre alla crescita tecnica e agonistica, quali altri
valori le sta regalando il rugby?
“L’importanza di porsi degli obiettivi, senza
focalizzarsi esclusivamente sugli stessi, ma provare
piacere nel percorso. Dal singolo allenamento alla
partita e al campionato, così come dalle lezioni
universitarie allo studio e alla laurea”.

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