Sulla pista di Lenzerheide la parte di protagonista non la fanno gli sciatori ma la nebbia, che costringe alla cancellazione delle discese maschile e femminile. Sembrava che la coppa di specialità dovesse alzarla Tina Maze, pronta all’en-plein stagionale. Invece la sfera di cristallo tocca all’americana Lindsey Vonn, la quale, sebbene ferma per infortunio, resta al comando della classifica di specialità per un pelo. La slovena Tina Maze si era presentata in Svizzera con un solo punto di svantaggio nei confronti di Lindsey Vonn (340 contro 339) e le bastava piazzarsi nelle quindici per conquistare la terza sfera di cristallo di specialità della stagione dopo quelle già sicure di gigante e supergigante. Stavolta la dea bendata è rimasta dalla parte dell’americana, che festeggia così il sesto trofeo consecutiva della disciplina, mentre Maria Hoefl-Risch chiude terza e Daniela Merighetti (migliore azzurra) settima.
In campo maschile la coppa di specialità va ad Aksel Lund Svindal (settima della serie dopo quattro in supergigante, una in gigante e una in supercombinata) davanti a Klaus Kroell e Dominik Paris, mentre Christof Innerhofer si deve accontentare del quarto posto. Paris diventa il sesto italiano nella storia a salire sul podio finale della coppa dopo Kristian Ghedina (secondo nel 1995, 1997 e 2000 e terzo nel 2002, Herbert Plank (secondo nel 1974 e 1976 e terzo nel 1975, 1978 e 1980), Michael Mair (secondo nel 1988 e terzo nel 1986), Marcello Varallo (terzo nel 1973) e Werner Heel (terzo nel 2010). In classifica generale Hirscher rimane a 1375 punti contro i 1226 di Svindal e si avvantaggia in modo decisivo in vista dello sprint finale, quando mancano soltanto supergigante, gigante e slalom alla fine della stagione.
Si chiude in questo modo una stagione indimenticabile per la squadra azzurra, che ha vinto ben cinque delle otto gare disputate con Innerhofer vincitore a Garmisch, Wengen e Kitzbuehel e Paris dominatore a Bormio e Kitzbuehel.