Bonate Sotto, l’amministrazione vuole cancellare lo sferisterio. Ma così morirà lo sport del tamburello

908

A Bonate Sotto c’è uno sferisterio tra i più belli della provincia di Bergamo. Peccato che dopo i trionfi vissuti tra gli Anni Settanta e gli Anni Novanta, quelli siglati dai Fratelli Teli, ora il gioco della palla tamburello stia soffrendo.

Bonate Sotto
Si rischia di appendere il tamburello al chiodo

Anzi, potrebbe addirittura scomparire in quanto l’amministrazione comunale ha già convocato il presidente Marco Falchetti per comunicargli che le intenzioni sono quelle di “cancellare” il campo del tamburello dal Centro sportivo per fare posto a strutture economicamente più remunerative invitando i dirigenti a trovare ospitalità nei paesi vicini come Bonate Sopra. Sembrerebbe che l’amministrazione abbia messo le mani avanti chiamando direttamente l’amministrazione del paese vicino anticipando il problema e suggerendo la soluzione. Un duro colpo al cuore, per una comunità che ha visto disputare fior di campionati in Serie A. Vincere uno scudetto Figt nel 1988 e una Coppa Italia nel 1993. In quegli anni le tribune si riempivano a dismisura per seguire questo sport. È vero che poi sono seguiti anni di magra. Quando viene meno un apporto economico di una certa consistenza vengono meno le rose competitive e le squadre necessariamente scendono di categoria, di conseguenza vengono meno anche i cambi dei giovani. Cancellare lo sferisterio non sarà operazione indolore. Molti cittadini di Bonate avranno ricordi indelebili di quegli anni.

forbes

Ma questo non fa demordere il direttivo dell’attuale società che si trova nel pieno di un uragano imprevisto a dover gestire in emergenza ciò che rimane, sapendo di avere una spada di Damocle appesa sulla testa.

Bonate Sotto
La bacheca ricca di premi (Foto di Tommaso Aldeghi)

A Bonate Sotto vi sono due squadre: una maschile, che milita nel campionato di Serie D; e una femminile che milita nel campionato di Serie B. Non vi sono grandi ambizioni, ma c’è la volontà di permettere l’esperienza di praticare questo sport a coloro che ne sono appassionati. L’Associazione collabora già con la scuola fornendo tamburelli e palline, il progetto a breve termine c’è ed è quello di ampliare l’offerta del panorama sportivo ai ragazzi delle scuole per poter dare linfa a un settore giovanile tutto da ricostruire.

Questa società si è rinnovata nel 2016, da quando, è stata presa in mano dal presidente Falchetti, che ha voluto seguire le orme del suo predecessore Giorgio Sangalli, a cui è legato un torneo importante interregionale che ne ricorda la memoria. Fino al 2020 a Bonate Sotto c’è sempre stato un bel movimento giovanile, che ha vinto tanti campionati provinciali, interrotto dalla pandemia, che lo ha letteralmente azzerato. E ora la ricostruzione appare difficile, ma non impossibile.

Bonate Sotto
Il presidente Marco Falchetti (Foto di Tommaso Aldeghi)

Siamo all’anno zero – dice Marco Falchetti -. Dobbiamo ricominciare e puntiamo a far giocare chi ha passione, facendo crescere i giovani che vogliono intraprendere questo sport. A settembre inizieremo l’attività giovanile, cominciando con l’attività Iindoor. Vogliamo coinvolgere le famiglie e si partirà con la categoria degli Esordienti”.

Bonate Sotto
Quando fiorivano i giovani.

Quest’anno i ragazzi della Serie D avranno le divise nuove. Si torna al colore tradizionale della società: il gialloverde. Ma la chiamata dell’amministrazione è stata pari a ricevere un pugno nello stomaco e il Centro sportivo di Bonate Sotto senza lo sferisterio non sarà più lo stesso. Significa cancellare la memoria storica di uno sport che a Bonate ha coinvolto centinaia di persone, significa rinunciare alla possibilità di praticare uno sport alternativo, ma profondamente radicato nella comunità di Bonate Sotto. E non è detto che lo sport per essere educativo e ricreativo con tutti i valori che ne conseguono, debba essere per forza anche remunerativo. Speriamo che le opportunità economiche, che servono per far funzionare il centro sportivo, possano essere trovate in altro modo, utilizzando gli spazi liberi che il centro dispone in abbondanza evitando di sacrificare proprio il tamburello.