Bergamo incorona Otto Virtanen, la stellina finlandese

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Mentre il vincitore della passata edizione vince il Masters 1000 di Parigi-Bercy, un altro scandinavo trionfa a Bergamo: il finlandese Otto Virtanen, classe 2001, batte Struff e lancia la sua stella. È il primo qualificato a vincere il torneo. “E pensare che stavo per rinunciare, perché sabato scorso ero ancora a Brest e arrivare qui non era semplice…“. Grande successo per un torneo che celebra l’ennesimo pienone di pubblico.

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Otto Virtanen (Foto Antonio Milesi)

Esattamente un anno fa, Holger Rune vinceva il Trofeo Perrel-Faip, presented by BPER Banca (45.730 euro, Slam Court). Oggi è una stella del tennis mondiale e ha tenuto fede alla promessa fatta a Bergamo dopo il successo: “Voglio chiudere il 2022 tra i primi 15-20“. Ha persino fatto meglio ed è l’auspicio migliore per Otto Virtanen, splendido vincitore al termine di una finale giocata alla grande contro Jan-Lennard Struff, sconfitto per la terza volta su tre finali.

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Se per il tedesco c’è questa piccola maledizione, Bergamo potrebbe essere il trampolino di lancio per il finlandese, che appena 20 minuti dopo il trionfo di Rune a Parigi-Bercy tirava tre ace consecutivi che gli consegnavano il primo Challenger in carriera. Il 6-2, 7-5 in finale ha suggellato una settimana fantastica per il finlandese.

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La consegna del premio a Otto Virtanen (Foto Antonio Milesi)

Una settimana che poteva anche non iniziare: “La storia divertente è che ho rischiato di non venire a Bergamo – racconta Virtanen dopo essersi concesso per oltre 20 minuti all’assalto dei fan, tra foto e autografi – sabato scorso ho giocato la finale di doppio a Brest, era ormai sera e sapevo che il giorno dopo avrei dovuto giocare il primo turno di qualificazione. Non era facile arrivare qui partendo da Brest: ho dovuto volare da lì a Parigi e poi da Parigi a Bergamo. Per fortuna, domenica ho giocato piuttosto tardi e da lì ho vissuto giorno dopo giorno… e sono arrivato fino a qui“.

Virtanen ha giocato una finale quasi impeccabile, in cui il “quasi” è dovuto al game in cui ha servito per il match sul 6-2, 5-4. Lì ha commesso un doppio fallo, ha giocato una smorzata da dimenticare, ha sbagliato un dritto non difficile e messo in rete un rovescio al termine di uno scambio prolungato. Ma ha confermato di avere la stoffa del campione nel game successivo, brekkando nuovamente Struff e sigillando il game con una fulminante risposta di dritto. Nell’ultimo game non ha tremato e ha potuto festeggiare un successo che gli permetterà di guadagnare 70 posizioni ed entrare tra i top-200 ATP.

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Otto Virtanen (Foto Antonio Milesi)

I GRANDI PALCOSCENICI – “La differenza tra me e lui? Sentivo di avere una buona presa sul suo servizio, avevo la sensazione di poter fare ottime cose sulla sua seconda di servizio, meglio di quanto lui potesse fare sul mio. Ho risposto bene, brekkandolo già al primo game. Il primo set è stato perfetto, poi nel secondo sono rimasto in controllo fino al 5-4. Lì ho commesso un doppio fallo, poi ho tenuto in campo tre buone prime ma non sono riuscito a chiudere. Fortunatamente ho giocato un ottimo game di risposta sul 5-5, e l’ultimo game al servizio è stato decisamente migliore“.

La suggestione di Bergamo come torneo portafortuna è grande: vuoi per Holger Rune, vuoi perché le due edizioni precedenti erano state vinte da Matteo Berrettini e Jannik Sinner. “Certo, può essere di buon auspicio. Questa vittoria mi mette nella giusta direzione per andare sempre più in alto, e ne sono felice – dice Virtanen, che non si è fatto impressionare dall’atmosfera del PalaIntred, quasi esaurito, con circa 2.000 spettatori – c’era una bella atmosfera, ma in passato ho già vissuto qualcosa di simile. Ho giocato diversi match di Coppa Davis e in casa capita che ci siano anche 4-5.000 spettatori. Mi è già capitato di frequentare importanti campi centrali, ma non c’è dubbio che qui ci fosse un clima fantastico, e ho sentito il calore del pubblico che ha fatto il tifo per me“.

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Il Pala Intred gremito (Foto Antonio Milesi)

RANKING DA DIMEZZARE – Classe 2001, Virtanen non farà in tempo a giocare le Next Gen Finals (quest’anno è lontano dai primi otto, poi dal 2023 avrà superato il limite anagrafico), ma è ancora molto giovane e possiede margini di miglioramento impressionanti. Adesso starà a lui percorrere il sentiero infinito che gli si presenta davanti. Per farlo è accompagnato da papà Pasi, ex giocatore, che lo segue sin da quando aveva 3 anni. Ma a Bergamo non c’era, dunque Otto ha trascorso la settimana in solitudine.

Mio padre era con me a Brest, ma io sto bene anche da solo. Non hai stress. Ovviamente aiuta avere il coach, ma so essere responsabile in tutto quello che faccio e mi prendo cura di me. So che la solitudine può portare qualcosa di buono al mio tennis e l’ho dimostrato qui. Sono rimasto concentrato al 100% su me stesso ed è andata bene“. La stagione di Virtanen non è finita qui: adesso tornerà in Francia per il Challenger di Roanne, poi chiuderà il suo 2022 al torneo casalingo di Helsinki, a circa 50 km dalla natia Hyvinkaa.

Torneo Tennis BergamoPoi sarà tempo di preparare un 2023 in cui vuole essere protagonista. “La mia idea è dimezzare il ranking, anno dopo anno – conclude –. L’anno scorso ero numero 400, oggi sono 200, quindi l’anno prossimo vorrei avvicinarmi ai top-100. Mi piacerebbe arrivarci e magari superare questa linea. È certamente il mio obiettivo stagionale“. E chissà che non riesca a fare ancora meglio, come accaduto a un certo Holger Rune.

EPILOGO TRIONFALE – Va in archivio una splendida edizione del Trofeo Perrel-Faip: nessun intoppo organizzativo, piena soddisfazione dei giocatori e grande partecipazione del pubblico. “Oggi ci avete sorpreso” ha detto il direttore del torneo Marco Fermi durante la premiazione, alludendo alla fantastica cornice di pubblico per una finale tra due giocatori stranieri. Non sono mancati i ringraziamenti a tutti: oltre allo staff, è stato cruciale il sostegno degli sponsor, a partire dalla Perrel di Gabriele Magoni e la FAIP di Giuseppe Magoni, che hanno già promesso il loro sostegno per l’edizione del 2023.

La diciottesima, quella della maggiore età” dice Fermi. E poi sono le istituzioni: il Comune di Bergamo, la Provincia, la Regione Lombardia e l’importante e prestigioso sostegno del Dipartimento dello Sport – Presidenza del Consiglio dei ministri, che ne ha riconosciuto l’importanza e ha concesso un importante contributo. Saranno rimasti felici nell’ammirare il colpo d’occhio del palazzetto durante la finale, pieno e vestito a festa, come raramente capita di vedere in tornei di questo livello. Ed è da questa cartolina che Bergamo è pronta a ripartire. E a lanciare ulteriori fenomeni del tennis mondiale. (U.S.)