Fine dei giochi a Parigi

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Errani outA Parigi si ferma nei quarti di finale la marcia di Sara Errani costretta alla resa da una prova sopra le righe di Andrea Petkovic. Un doppio 6/2 maturato in appena 63 minuti, testimone della superiorità netta della teutonica, straordinaria per ritmo e potenza. Dopo un illusorio 2-0, Sarita viene travolta da un parziale di 21 punti a 3 ed in pratica la partita si chiude lì. Non bastano il grande cuore e le gambe che ormai hanno macinato troppi chilometri per rispondere ancora con freschezza. Impietosi anche i numeri con 26 vincenti e soli 19 errori gratutiti per la tedesca, mentre con il solo 39% dei punti sulla prima di servizio ed addirittura il 17% sulla seconda, risulta impossibile anche solo sperare di vincere una partita. Se finisce l’avventura in singolare, le speranze ora vengono riposte in quella in doppio, con Roberta Vinci pronta a ricaricare a dovere la compagna di mille battaglie. Risultato fotocopia anche nell’ultimo quarto di finale, con Simona Halep unica testa di serie (numero 4) a confermare il proprio ranking e centrare la prima semifinale Slam in carriera. A farne le spese è Svetlana Kuznetzova che si arrende (6/2 6/2) a una delle giovani rampanti messesi in luce in questo Roland Garros. A difendere il trono resiste ormai la sola regina Maria Sharapova, accerchiata da aspiranti tutt’altro che sprovvedute. Dagli incroci delle semifinali (Petkovic-Halep; Sharapova-Bourchard) il verdetto definitivo.

Niente male anche le semifinali maschili, torneo dove invece si sono confermati quasi tutti favoriti. Nadal vince l’ennesimo derby della rivalità infinita con David Ferrer (4/6 6/4 6/0 6/1) ed ora si troverà di fronte lo scozzese Andy Murray uscito vincente dall’ennesima battaglia infinita (3 ore e 15 minuti per vincere 6/4 6/1 4/6 1/6 6/0) con il beniamino di casa Monfils. I precedenti (14-5 Rafa, ma 5-0 su terra) e le differenti energie spese lungo il cammino, lasciano presagire una semifinale tutt’altro che indimenticabile (speriamo di sbagliare!).

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Tutta da gustare invece la sfida Gulbis-Djokovic con il serbo che prosegue nella caccia al primo titolo parigino, trovandosi di fronte un “nuovo” giocatore, ritrovatosi nel piacere di allenarsi e vivere da atleta. Il talento non è mai mancato se si unisce anche la testa giusta, ne vedremo sicuramente delle belle per gli anni a venire.

(commento di Luca Polesinanti)