La Federazione Tennis cambia nome e inserisce anche il Padel

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È nata a Firenze la Federazione Italiana Tennis e Padel (FITP). Lo ha deciso la 60.a Assemblea Nazionale della Federtennis, riunitasi in sessione straordinaria all’Hotel Hilton Metropole di Firenze. La decisione sarà adesso sottoposta al vaglio della Giunta Nazionale del CONI: se approvata, la nuova denominazione inizierà a essere utilizzata a partire dal 1° gennaio 2023.

Assemblea Fit
Isidoro Alvisi, Nicola Pietrangeli, Gianni Milan, Angelo Bimaghi, Carlo Pennisi, Massimo Verdina, Chiara Appendino e Mario Collarile (Foto Giampiero Sposito / Fit)

Non è un caso che l’Assemblea si sia riunita in questa città. Fu proprio a Firenze che il 16 maggio 1910 mosse i primi passi la Federazione Italiana Lawn Tennis, che allora contava 26 affiliati, il cui nome fu modificato nel 1933 con l’abolizione della parte in lingua inglese. La proposta di modifica dello Statuto con l’introduzione del nuovo cambio di denominazione è stata presentata ai delegati di tutte le società affiliate alla FIT, a oggi diventate 3.734, dal Presidente Angelo Binaghi ed è stata approvata all’unanimità. Erano presenti 1.527 circoli, pari al 49,9%, che esprimevano 2.021 voti, pari al 54,8% del totale.

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Presidente Fit
Angelo Binaghi
(Foto Giampiero Sposito / Fit)

Angelo Binaghi, Presidente della Federazione Italiana Tennis, ha dichiarato: “Inizia una nuova era. La proposta approvata oggi non è una semplice modifica cosmetica, ma significa visualizzare in maniera chiara un mutamento epocale già in atto: infatti, la nuova denominazione rappresenta un segnale forte di riconoscimento della travolgente crescita del padel, frutto dell’entusiasmo di chi lo gioca e delle società sportive che lo gestiscono e lo promuovono. Oggi il padel ha in Italia oltre ottocentomila praticanti – 3,1 milioni quelli del tennis, tanto per dare un ordine di grandezza – con un bacino potenziale che supera i due milioni, mentre la Federazione ha quasi settantamila tesserati per questo sport, fra agonisti e non agonisti. Soprattutto, ha un potenziale di crescita enorme, in particolare fra i giovani: se si tiene conto del coefficiente di crescita che il padel ha avuto e che anche nei prossimi anni è stimato intorno al 20-25% annuo, si capisce come queste due discipline nel medio periodo dovrebbero arrivare a equivalersi da un punto di vista numerico. Oggi è quindi doveroso dare piena dignità al padel all’interno della nostra organizzazione. Sul piano internazionale, vogliamo ribadire la nostra volontà di collaborazione con l’International Padel Federation (FIP), l’organismo che da 31 anni gestisce questo sport a livello mondiale e lo ha portato a diventare la disciplina col più alto trend di crescita. Infine, ci tengo a sottolineare come il cambio di denominazione non prefiguri alcuna soluzione di continuità nella vita della Federazione, che rimane e rimarrà quella che è oggi”. (U.S.)