Ci sono voluti dieci anni caratterizzati da momenti di gioia e brucianti sconfitte prima di tornare a vedere l’Italia in finale alla Billie Jean King Cup.
La competizione, una sorta di Campionato del Mondo di tennis femminile, ha visto le azzurre guidate da Tathiana Garbin grazie al successo in semifinale sulla Slovenia che consentirà alla formazione tricolore di giocarsi il quinto titolo di quella che un tempo era nota come Fed Cup.
Alla base di questa cavalcata vi sono i successi nel girone contro Francia e Germania che hanno permesso alla Nazionale di inserirsi nella final four andata in corso a Siviglia e dove Martina Trevisan e Jasmine Paolini hanno realizzato il proprio capolavoro.
La 30enne fiorentina ha aperto la strada superando senza eccessivi patemi Kaja Juvan che ha tenuto botta soltanto nel primo set concluso sul 7-6 per l’azzurra prima di dilagare sul 6-3 al termine di due ore e venti di partita.
“Sì, devo dire che oggi è stata veramente dura. Un sacco di emozioni, un sacco di prime volte: la prima semifinale per l’Italia dopo tanto tempo, un risultato ottenuto partendo da molto lontano. Tutte vogliamo dare il massimo. Io volevo fare bene soprattutto per Tathiana (Garbin) che ci ha sempre seguito fin da quando eravamo giovanissime – ha spiegato Trevisan dopo il match -. Onestamente non sono del tutto soddisfatta per come ho giocato ma l’importante era vincere. Il tie-break è stato davvero decisivo: lei giocava una palla molto carica, mi dava pochissimo ritmo ed io facevo fatica con le gambe a trovare la palla. Ma era importante portare la partita a casa e l’ho fatto”.
Più complicata la faccenda per Paolini che ha dovuto affrontare Tamara Zidansek, capace di rimontare l’iniziale vantaggio della 27enne di Castelnuovo di Garfagnana dovendosi però poi arrendere alla determinazione della toscana che ha chiuso la sfida sul 62 46 63 regalando all’Italia la sesta finale della sua storia, la prima dal 2013 quando vinse a Cagliari sulla Russia.
“È stata una bella settimana. Domani giocheremo l’ultima partita e ce la metteremo tutta ma comunque sono felicissima di essere in finale – ha commentato Paolini -. Siamo cresciute tutte insieme: questa squadra ha avuto bisogno di un po’ di tempo ma ora ci siamo, e siamo forti e competitive. Una finale da dedicare a tutte noi e a tutto il team. Vamos, perché non è ancora finita…”.
Ora le azzurre saranno chiamate ad affrontare il Canada nella giornata di domenica 12 novembre con la speranza di regalare un nuovo sogno a Tathiana Garbin che non è mai riuscita ad aggiudicarsi l’ambito trofeo da giocatrice.
“È un sogno partito da lontano che oggi si realizza. Dietro questo risultato c’è tanto lavoro da parte di tutto il team e della Federazione. Sono orgogliosissima delle mie ragazze che hanno fatto qualcosa di straordinario: devono essere fiere per questo. Domani sarà un altro giorno e proveremo a divertirci – ha raccontato la capitana -. Per me è davvero una emozione grandissima. Ed è un insegnamento per i giovani che vogliono tutto e subito. Ci vuole invece lungimiranza: queste ragazze hanno costruito nel tempo la loro carriera e lo hanno fatto nel migliore dei modi. Il pubblico qui e fantastico: noi siamo un po’spagnole, loro sono un po’ italiani. Però non ci si accontenta mai: domani sarà comunque una partita difficilissima ma noi scenderemo in campo per vincere”.