Tennis, al torneo di Bergamo un supermartedì con cinque italiani in tabellone

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Già padre di due bambini, Evgeny Karlovskiy si è domandato spesso se valesse la pena continuare dopo 10 anni di professionismo, nei quali non è mai entrato tra i top-200. Per adesso va avanti e ha centrato il main draw del Trofeo Perrel-Faip. Passa anche Vavassori. 1 novembre di lusso: in campo Verdasco e i baby Zeppieri (classe 2001), Cobolli (2002) e Nardi (2003).

Sul campo trasmette grinta e coraggio, fuori è un’altra persona. Parla a voce bassa, bassissima, esprimendo sorprendente timidezza. Classe 1994, Evgeny Karlovskiy fa parte di quella generazione di russi che si sono avvicinati al tennis negli anni d’oro della presidenza Eltsin e culminati con i due successi in Coppa Davis firmati da Evgeny Kafelnikov, Marat Safin e Nikolay Davydenko. Quando ha iniziato a giocare aveva 4 anni e ha tirato le prime palle con suo nonno, e per un po’ ha sognato di poter essere un degno erede dei fenomeni sopraccitati. Tra gli junior è stato numero 37 del mondo e ha vinto – guarda caso – proprio la Yeltsin Cup nel 2011. Lungo il percorso batté Aslan Karatsev, un anno più grande di lui, che poi avrebbe raggiunto una semifinale all’Australian Open.

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Torneo di tennis Bergamo
Evgeny Karlovskiy (Foto Antonio Milesi)

Lui non ce l’ha fatta: in dieci anni di carriera ha vinto la miseria di un torneo Challenger (Winnetka 2018), e non è mai andato oltre il numero 211 ATP. “A volte è molto difficile tenere alta la motivazione – dice il moscovita – molte volte sei deluso e pensi di smettere di giocare. Ma io provo a fare del mio meglio, voglio capire fino a che punto posso essere forte. Ho pensato tante volte di dire basta, ma non c’è un momento che ricordi più degli altri. Capita dopo una brutta sconfitta o dopo una serie di risultati negativi. Mi domando perché vado avanti, se non guadagno soldi e a casa ho una famiglia che mi aspetta. Per fortuna ho il loro sostegno, a partire da mia moglie“.

Già, perché Karlovskiy è sposato con Anastasia e la coppia ha già due figli (Nikita e Konstantin). Non lo hanno accompagnato a Bergamo, laddove ha centrato il tabellone principale del Trofeo Perrel-Faip, presented by BPER Banca (45.730 euro, Slam Court). Dopo aver dominato alla distanza Francesco Maestrelli, ha estromesso un giocatore di qualità come Marius Copil, uno che in queste condizioni è arrivato a giocarsi la finale di Basilea contro Roger Federer.

MOSCA-CROAZIA E RITORNO – “Partita difficile, lui è stato un grande giocatore. Anzi, lo è ancora – dice dopo la vittoria per 3-6, 6-3, 6-4 – nel primo set ho faticato, mi ha tolto il servizio nel mio primo turno di battuta e lo ha conservato. Ho avuto le mie chance, ma non le ho sfruttate. Sono rimasto paziente, ho aggiustato i miei turni di servizio e ho aspettato la chance in risposta“.

Ne ha trovate un paio, le ha capitalizzate e per lui ci sarà un primo turno affascinante contro Borna Gojo, croato ben noto agli italiani per aver colto un punto cruciale contro Lorenzo Sonego nelle Davis Cup Finals dell’anno scorso, e reduce dal successo a Ortisei.

Non posso dire di essere soddisfatto della mia stagione – dice Karlovskiynon ho giocato bene per troppo tempo, poi sono stato infortunato per un periodo, ho avuto un problema al polso destro. Non sono per nulla soddisfatto, adesso però le cose vanno meglio“.

Numero 302 ATP, ha un gran bisogno di punti perché tra qualche settimana gli scadranno i punti conquistati lo scorso anno a Manama, in Bahrein. “Ma quest’anno resterò in Europa: chiuderò la stagione giocando a Bratislava, Helsinki e Andria“. Accompagnato dall’ex giocatore Victor Baluda (ex n. 290 ATP, appena due anni più grande di lui), da ragazzo ha fatto la scelta di quasi tutti i top-players russi: lasciare il Paese per inseguire il suo sogno.

A 17 anni mi sono spostato in Croazia e ci sono rimasto per molti anni, la persona più importante è stata Lovro Zovko – racconta – ma di recente sono tornato a Mosca ad allenarmi, perché è lì che c’è la mia famiglia. I top-100 russi non sono quasi mai a Mosca, però ci sono tanti giocatori con cui allenarsi, sia dei buoni junior che giocatori di classifica più bassa. Non mi posso lamentare“. Chissà che Bergamo non possa rappresentare una svolta per chi la cerca costantemente da anni. E pensare che non gli manca nulla: è completo, ha un buon fisico e sa fare più o meno tutto. Ma nel tennis attuale, si sa, tutto questo non basta.

VAVASSORI IN TABELLONE, ARRIVA UN SUPER MARTEDÌ – La seconda giornata del torneo bergamasco – in attesa del clou Van Rijthoven-Stricker – ha portato a cinque il numero di italiani in tabellone. Andrea Vavassori ha superato alla distanza il francese Valentin Royer (4-6, 6-3, 6-2) e il sorteggio gli ha dato in dote un match non semplice contro il cileno Nicolas Jarry, ex top-40 ATP che si sta lentamente ritrovando.

Torneo di tennis Bergamo
Vit Kopriva (Foto di Antonio Milesi)

Niente da fare per Giovanni Oradini, che alla Palestra Italcementi si è arreso in due set al turco Altug Celikbilek (7-5 6-2 lo score). Nel frattempo è scattato il tabellone principale: il primo a festeggiare gli ottavi è stato il ceco Vit Kopriva, bravo a battere in rimonta l’esperto Dimitar Kuzmanov.

Ma c’è già grande interesse per un martedì che si preannuncia straordinario, con nove match di singolare, l’esordio di Fernando Verdasco e tre italiani in campo. Sulla resina Slam Court del PalaIntred scenderanno in campo Giulio Zeppieri (chiamato all’impresa contro Zhizhen Zhang, n. 3 del tabellone), Flavio Cobolli contro Jan Lennard Struff, che torna a Bergamo a otto anni dall’ultima partecipazione, e Luca Nardi contro Tomas Machac. Il pesarese scenderà in campo alle 20, mentre Verdasco-Rodionov è prevista non prima delle 18. Per bergamaschi e appassionati, una straordinaria occasione per trascorrere un giorno di festa ammirando alcuni campioni del passato e del futuro. (U.S.)