a cura della Redazione
Lo stop ai campionati di volley ha cristallizzato le
classifiche. In A2 maschile Olimpia staziona al
secondo posto, con 14 vittorie e 4 sconfitte, alle
spalle della capolista Siena che ha giocato una
gara in più.
Al coach Alessandro Spanakis abbiamo chiesto
qual è il segreto dei successi di Olimpia, che
prima della pausa ha realizzato un filotto di dieci
vittorie? “Non credo ci siano segreti, più che altro
abbiamo imparato a conoscerci, superando le
difficoltà iniziali dovute a diversi infortuni, dopo
una buona preparazione in avvio di stagione. Ciò
ha tolto un po’ di sicurezza. Nelle prime quattro
gare abbiamo avuto due scontri diretti con Siena e
Calci, entrambi persi, quantunque giocando punto
a punto. Allorquando abbiamo ripreso a lavorare
tutti insieme, è stata riacquisita la fiducia. Nel
momento di massima difficoltà, legato
all’infortunio subito da Erati al crociato, ci siamo
compattati. La perdita è stata grande, ma i ragazzi
hanno messo tutti qualcosa in più e dato
dimostrazione del valore del gruppo”.
Quanto ha inciso l’infortunio di Erati e come è
stato gestito? “Scherzando, visti gli ottimi
risultati, Alex Erati ha asserito che i centrali
dopotutto servono a niente, visto che c’è stato un
momento in cui pure Cargioli era fermo. Anche
questo dimostra lo spirito di squadra e la capacità
di condividere i momenti per crescere insieme.
Devo ammette che all’inizio c’erano tante, troppe
aspettative, anche tra di noi e questo non ci
consentiva di gestire al meglio la situazione.
Quest’anno il livello del campionato è davvero alto.
Se si guarda al tabellone prima che al gioco, le
difficoltà arrivano di conseguenza. La svolta
consiste nel cambio di passo mentale. Ognuno ha
cominciato ad assumere più responsabilità e il
gruppo è cresciuto”
La società Olimpia ha deciso di interrompere le
attività prim’ancora che governo e lega pallavolo
decidessero in tal senso. “Devo fare i complimenti
a Angelo Agnelli, il quale si è dimostrato giudizioso
preoccupandosi di tutelare i propri tesserati in ogni
modo. Non ci alleniamo da due settimane, i
giocatori sono rientrati nelle proprie case. La
posizione assunta dal Coni ha confortato la scelta
del nostro dirigente, resosi conto prima degli altri
che continuare avrebbe comportato rischi per noi e
le nostre famiglie. Stiamo allestendo un
programma dal punto di vista fisico da svolgere in
maniera autonoma nella propria residenza, al fine
di tenersi in forma”.