di Diego Fumagalli
L’esperienza non si compra al mercato e neppure si acquisisce dall’oggi al domani. Già in fase di costruzione era ben noto quanto questo aspetto fosse quello a cui far fronte. Passati in maniera egregia i primi quattro scogli però Scanzo sbatte il naso sul campo di Malnate. Buttarsi via è dire poco, dilapidare una prestazione a tratti anche superiore alla capolista è un peccato pressoché mortale.
Da una gioventù all’altra, Yaka mette sul piatto la capacità di esaltarsi nelle fasi cruciali, al contrario di un avversario che si scioglie nei momenti-clou. Accade nel primo periodo condotto a piacimento tanto che il margine arriva a +5 (16-21 muro di Falgari), poi subentra l’incapacità di gestire il finale: aggancio a 23 e freccia ai vantaggi. I padroni di casa, sfrontati come si conviene alle formazioni di livello e imperniate sull’entusiasmo e la qualità dei giovani, non si fanno pregare e, ribaltata l’inerzia in un periodo compromesso, addentano il match e vanno 2-0 sullo slancio cominciando a ingranare anche a muro (0 in avvio, 6 alla ripresa, 10-14 alla fine). Anche questo tuttavia largamente favorito dai bergamaschi che mantengono un break di vantaggio, ma una volta raggiunti a quota 15 perdono la trebisonda.
Siccome errare è umano e perseverare è diabolico, a forza di spadroneggiare i ragazzi di Fabbri fanno quantomeno tesoro di quanto mancato in precedenza e si travestono da Yaka. Quasi sempre in rincorsa nel terzo parziale, con con Cattaneo al debutto che rileva Giorgio Gritti, hanno la capacità di restare a una incollatura, cambiare passo sul 23-21 (attacco di Falgari) e accorciare le distanze.
Lezione imparata? Per nulla. Nel quarto set falsa partenza e –4, poi è un doppio 4-0 prima a riportare in linea di galleggiamento e al +3 (15-12). Ma è ancora una volta passata quota 20 che si spegne la luce e l’attacco si mostra eccessivamente leggero: avanti 21-18 gli orobici non trovano lo spunto per allungare a quello che sarebbe stato un meritatissimo tie-break. E Valsecchi, con l’ultimo pallone out, macchia una prestazione da vero capitano in fotocopia con il compagno di reparto Mario Gritti: stessi punti (13), stessi muri (3) con il secondo leggermente meglio in fase offensiva (60 contro 67%). Insomma, la perfetta sintesi della serata dello Scanzo. Dei “se” e dei “ma” che non portano punti, soltanto giganteschi rimpianti.
Yaka-Scanzo 3-1
(26-24 25-19 22-25 25-23)
Malnate: Ferrario 23, Daverio 16, Croci 11, Guizzardi 3, Favaro 11, Ruo 6, Caletti (L), Giambasi (L), Regattieri 1, Rodini, Bollini 3, Gasparini 2. N.e. Bilato. All. Mattiroli.
Scanzo: Valsecchi 13, Martinelli 1, Innocenti 11, M.Gritti 13, Falgari 14, G.Gritti 7, Viti (L). Fornesi (L), Marzorati, Cattaneo. N.e. Magnifico, Gavazzi, Rondi, Caldara. All. Fabbri.
Arbitri: Minelli, Foschi.