Il valore dello sport

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Il movimento sportivo italiano vale 25 miliardi, l’1,6% del prodotto interno lordo. E’ quanto emerge dal Libro Bianco dello Sport Italiano, Sport-Italia 2020, una fotografia fedele dello stato di salute del movimento agonistico alla vigilia di Londra 2012, realizzato dal CONI dopo la mancata candidatura di Roma alle Olimpiadi 2020, con la collaborazione di Prometeia e delle Università Bocconi di Milano e La Sapienza di Roma.

Era dal 27 ottobre 1966, sotto la Presidenza Onesti, che non veniva prodotto un documento di tale portata, partendo dalla visione analitica del movimento agonistico.
Il Presidente del CONI, Giovanni Petrucci, ha ricordato il ruolo preminente dello sport per il Paese, alla luce dei dati illustrati. “Oggi lo sport ha rilevanti dimensioni e attira risorse economiche significative, con un peso dell’1,6% sul PIL nazionale, generando un giro d’affari di 25 miliardi. Nel nostro mondo lavorano 400 mila volontari, che garantiscono 200 milioni di ore di lavoro, rappresentando oltre il 53% della componente agonistica. Alla luce di questi dati si intuisce la rilevanza sociale dello sport: senza sport il Paese non ha futuro, anche per i riflessi benefici sulla salute dei cittadini. Credo che dopo l’accordo con il MIUR per lo sport a scuola qualche progresso si sia registrato. I Paesi che ci sono davanti nel rendimento sono quelle che investono di più proprio nel settore scolastico. Nonostante questo siamo sempre tra i primi 5 Paesi per risultati ai Giochi Olimpici e negli ultimi 20 anni tra i primi dieci. Sono grato al ministro dell’Istruzione Profumo e al ministro Gnudi per la sensibilità mostrata nei confronti dello sport, anche in virtù del rinnovato accordo per l’alfabetizzazione motoria. Il CONI, tra l’altro, è stato il primo, senza presunzione, ad anticipare alcune delle mosse adottate dalla spending review: provvedendo a una riorganizzazione territoriale, con l’abolizione dei comitati provinciali, disponendo la chiusura degli uffici a Ferragosto e a Natale. E’ sano realismo: questo è solo il primo atto di un documento che avrà uno sviluppo esaustivo, anche in relazione a quelle che saranno le prospettive”.

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Il Ministro Gnudi si è soffermato sugli aspetti legati alla pratica sportiva: “Sono importanti i grandi atleti e il movimento di vertice ma va tenuto conto dei dati relativi ai numeri: la pratica aumenta per chi ha più di 40 anni e cala tra i 20 e i 25 anni. Lo sport educa alla vita, ci sono aspetti salutistici. Il Governo, d’intesa e in collaborazione con il CONI, sta portando avanti molti progetti, legati all’impiantistica, al Tavolo Nazionale per la Governance dello Sport, fino ad arrivare alla legge sugli stadi. Ci stanno molto a cuore, però, i Giochi della Gioventù e l’Alfabetizzazione motoria perché lo sport deve diventare l’elemento portante, non di secondo piano”. 

Il Segretario Generale del CONI, Raffaele Pagnozzi, è entrato invece nel dettaglio dei numeri presenti sul Libro, dando una chiave di lettura univoca sul momento dello sport italiano nel contesto europeo: “La spesa sostenuta direttamente dalle famiglie per praticare l’attività sportiva è pari a 100 miliardi annui. Per un calcolo complessivo del costo sostenuto dagli Individui, va aggiunto anche il valore economico del Volontariato che si attesta pari a € 28 miliardi, con circa 15 milioni di volontari impegnati settimanalmente per 4 ore. Evidente è la correlazione tra prodotto interno lordo pro capite e livello di penetrazione della pratica sportiva. I praticanti continuativi sono 13 milioni, il 32% di questa cifra appartiene alla popolazione sopra i 3 anni: oltre 200 milioni di ore di lavoro volontario, elemento caratteristico dello sport italiano, rappresentano sicuramente un positivo fenomeno di passione civile ma anche un vincolo allo sviluppo di un approccio professionale. Ci sono criticità, come la mancanza di un finanziamento automatico, la disomogeneità delle risorse messe a disposizione dalle Regioni ma anche dei punti di forza, come la solida governance a livello territoriale, una legge antidoping di livello mondiale, l’apporto della CONI Servizi che, oltre ai 409 milioni di finanziamento statale garantiti al CONI (più 12 milioni di sponsor e ricavi propri), rende disponibili ulteriori risorse autonome per 26 milioni. Le criticità, rappresentate dai problemi di crescita della pratica sportiva dopo i 15 anni (che torna a salire dopo i 40 anni), dovrà essere un punto da sviluppare nelle politiche delle Federazioni Sportive, senza dimenticare le differenze geografiche dei dati, legati soprattutto al reddito”. 

Nei prossimi mesi sono previsti altri due capitoli relativi al Libro Bianco: uno sulla competitività, legato anche ai risultati di Londra e agli effetti benefici dello sport sulla salute, e l’altro legato alle iniziative per il futuro dello sport italiano. (fonte: Coni)