Anche i restanti quarti di finale emettono verdetti prevedibili anche se non scontati. Milano e Cantù sfruttano il fattore campo salendo 1-0 nella serie, questa sera Sassari e Siena provano il bis per tentare la fuga.
EA7 Emporio Armani Milano – Umana Venezia 92-63
Coach Scariolo temeva fortemente questa gara 1 per il lungo periodo di “riposo forzato”, per il 2-0 nei confronti diretti in campionato, per l’incognita dell’inserimento del nuovo USA all’interno di un sistema-squadra che pareva aver trovato un fantastico equilibrio e non ultima per la precaria condizione del proprio “totem” Bourousis. Dopo i primi 10′, tutte queste remore e paure parevano concretizzarsi nella tripla allo scadere di Rosselli (13 top-scorer) che portava Venezia avanti di 1 (19-18). Nel secondo quarto ecco apparire il nuovo play-guardia Dentmon (11), che con la prima tripla della propria esperienza italiana, da il là ad un corroborante 7-0 che unito al terzo sanguinoso fallo di Szewczyk, segnano la prima svolta dell’incontro. Milano sfrutta a pieno la voragine sotto canestro con il pimpante Radosevic (18), vola 42-33 al 20′ e da quel momento non si volta più indietro. Clark (5) è a dir poco in ombra e l’eterno Young (9) non può da solo portare il peso di una complicata rimonta. Il terzo quarto vede anche la “frittata” di Szewczyk, che commette immediatamente la quarta penalità, convince il proprio coach a lasciarlo in campo, salvo spendere poco dopo il quinto fallo e salutare la contesa con 4 punti e 16′ sul parquet. Il solo Bryan (5) nulla può contro l’armata biancorossa che imperversa fino al +29 finale. Tutti in campo per portare il proprio contributo, con note di merito per Mancinelli (16) e Gentile (15 in 17′ con 3/3 dall’arco). Coach Mazzon si consola con le positive prove dei “rincalzi” (Rosselli su tutti), nella speranza di ritrovare a breve il contributo dei propri uomini-simbolo.
Bennet Cantù – Scavolini Siviglia Pesaro 78-72
Sulla carta poteva sembrare il quarto di finale più equilibrato e dopo la prima gara, non si può che dare credito a questa affermazione. La Bennet si scrolla di dosso la resistenza biancorossa solo a 34″ dalla sirena quando Gianluca Basile (5), infila il 2/2 definitivo dalla lunetta. La partita ha decisamente due facce, la prima si mostra nei 20′ iniziali con una Cantù “irreale”nel tiro dalla lunga distanza (7/15) e Pesaro incapace di mettere in piedi una difesa decente. Dopo l’intervallo la squadra di Dalmonte cambia registro ed arriva a giocarsi la vittoria nei minuti finali. Come spesso capita, tutto il quintetto di coach Trinchieri finisce in doppia cifra con ottime prove di Markoishvili (20 in 25′) e del festeggiatissimo Nicolas Mazzarino (15 con 5/7 da 3 alla gara 250 in maglia biancoblu). Terminato il primo tempo sopra di 15 (45-30), i canturini sfruttano al meglio la verve di Leunen (10 e 5 assist) e l’atletismo di Perkins (11 con 6 perse ma ben 9 rimbalzi) per contenere la furiosa reazione della Scavolini. I pesaresi si aggrappano a Daniel Hackett (20 con 3/4 da 3) e al solito duo White (14)- Hickman (15) per riaprire i giochi, vincendo il parziale del secondo tempo (42-33). Evidentemente questo non basta e sarà meglio ritrovare a livelli accettabili il contributo dei lunghi (Cusin+Lideka 13 e 6 rimbalzi), ma soprattutto di un “inconcludente” Jumaine Jones (5 con 0/4 da 3). Se queste sono le premesse, ci aspetta di sicuro una avvincente serie da gustarsi fino all’ultimo.
( commento di Luca Polesinanti )