Basket: va di moda il 2-0

616

Nessuna delle squadre ospiti riesce nel colpaccio ed ora con differenti possibilità, proveranno a restitutire lo stesso trattamento per arrampicarsi a Gara 5. Si comincia questa sera con le “prime” a Bologna e Varese.

forbes

Montepaschi Siena – Cimberio Varese 88-72

Era abbastanza facile riuscire a fare meglio di gara 1 per Varese, innanzitutto partendo dal primo quarto. Coach Recalcati mischia le carte, schierando in quintetto Ranniko e Tals al posto di Stipcevic e Fajardo. Sembra che la nuova alchimia funzioni, anche perchè Kangur (9) spara un 3/3 da 3 punti che tiene in linea di galleggiamento la propria squadra (15-15 dopo 7′). Peccato per i biancorossi che ci siano altri 3′ da giocare prima dell’intervallo e che Thornton (10) e McCalebb (13) inizino ad alzare il volume (24-17 al10′). Pioggia di triple nel secondo quarto, con Diawara (16 con 2/5) e Stipcevic (15 con 2/4) da una parte e Aradori (15 con 2/3) dall’altra. Si alza dalla panchina anche Lavrinovic (19), per dare il proprio consistente contributo, facendo volare i campioni d’Italia sul +16 (48-32 all’intervallo). Partita praticamente chiusa se si escludono un paio di fiammate degli ospiti arrivati a -13 nell’ultimo quarto sospinti dall’energia del positivo Ganeto (11 nel solo quarto periodo). Ora si aspetta che almeno il PalaWhirpool riesca nel miracolo sportivo di rianimare una serie mai in discussione fin dalla prima palla a 2.

Banco di Sardegna Sassari – Canadian Solar Bologna 89-86 dts

La Virtus, per bocca del patron Sabatini, ha già prenotato biglietti aerei e stilato il programma per gara 5. Ovvio che nelle intenzioni dei bolognesi ci sia di fare valere il “fattore Unipol Arena” nelle prossime due sfide per tornare in terra sarda a giocarsi il tutto per tutto. E questa volta ci è mancato davvero un soffio per riuscire ad espugnare il PalaSerradimigni (ancora una volta esaurito e “sportivissimo”anche nelle parole di coach Finelli), che invece impazzisce ad 86 centesimi dalla sirena sull’incredibile parabola di Drake Diener che inchioda la Canadian Solar sullo 0-2. Partenza lanciata per gli ospiti, guidati in cabina di regia da uno scintillante Koponen (19 e 5 assist) e sotto i tabelloni da Air Sanikidze (12 ma tutti nel primo quarto e 12 rimbalzi), che consentono con le loro giocate, la prima fuga (25-18 al 10′). Niente paura, perchè dall’altra parte c’è “sua maestà” Drake Diener (29, 5 rimbalzi, 5 assist per 33 di valutazione), che prima del capolavoro finale, riporta sotto i compagni con un paio di triple da urlo. All’intervallo lungo, Sassari è quasi rientrata (34-40), prima di subire un altro mini-parziale di 6-0 a firma Lang (finalmente positivo con 10 punti e 5 rimbalzi)- Paunic (6). Coach Sacchetti ricorre ad un time-out per “ricaricare”i suoi ragazzi , la risposta non si fa attendere (controparziale di 7-0), il pubblico entra ancora di più in partita e sulla spinta di un paio di giocate di energia di Easley (20 e 11 rimbalzi), arriva addirittura il sorpasso al 35′ (62-61 ancora a firma Drake Diener). Finale meraviglioso, Banco avanti di 4 con 2/2 di Drake dalla lunetta, ma Koponen non ci sta e con due grandi giocate arriva ad avere la tripla per il pareggio. Seppure in precarie condizioni di equilibrio, la giocata che poteva valere una partita va a segno e manda tutti all’overtime (76-76). Anche gli ultimi 5′ ricalcano lo spartito dei primi 40′, fuga iniziale degli ospiti (76-80) a firma Douglas-Roberts (12 e 8 rimbalzi), Gigli (10 e 8 rimbalzi), rimonta dei biancoblu “armati “da Trevis Diener (13 ma 9 assist), fino all’estasi finale. Dopo il tap-in di Easley per il pareggio a quota 86, Koponen ha il tiro per vincere la partita, lo sbaglia e sull’azione seguente il poco, pochissimo tempo prima della fine, basta a Diener per fare impazzire i propri tifosi. Questa sera in vista di gara 3, Finelli proverà a fare affidamento su un Poeta (13 ma 2/8 da 3), fino a qui ai margini della serie, ma soprattutto sull’entusiasmo dei supporters dell’ Unipol Arena, pubblico che in questa stagione ha visto solamente una sconfitta. E non vuole certo fare il bis, proprio ora.

Bennet Cantù – Scavolini Siviglia Pesaro 74-47

Il bello di una serie play-off è proprio questo, fino a 2 giorni fa la Scavolini sembrava la maggiore indiziata a “provare” il colpaccio, mettendo a segno un “break” (per dirla in gergo tennistico) ed ecco invece che 48 ore dopo subisce una memorabile batosta che la fa tornare sull’Adriatico con la coda fra le gambe, ma soprattutto pericolosamente svuotata di energie “mentali”. La difesa di Cantù ha stritolato poco a poco le velleità biancorosse fino a soffocarle del tutto; se non fossero sufficienti i 47 punti totali a chiarire questo aspetto , aggiungiamo che la Scavolini ha tirato 13/33 da 2, 2/13 da 3, perso 14 palloni e messo a segno il primo canestro dal campo del secondo tempo a 24″ dalla sirena. Dati impressionanti. Coach Trinchieri ordina ai suoi di aggredire ancora una volta gli avversari fin dalla palla a 2 e questa volta riesce nell’impresa di non calare di una virgola, anzi trova soluzioni nuove, grazie al rientro di Micov (6 in 11 minuti) e al sacrificio di tutti quanti (splendido Basile su Hackett per 21′). Difesa, difesa e ancora difesa questa la ricetta vincente, a fronte del solido apporto del duo Mazzarino (10 e 5 assist)- Perkins (13 e 6 rimbalzi). MVP della partita risulta Leunen, strepitoso a tamponare ogni falla difensiva e chirurgico in fase offensiva (13 e 5 assist). Dopo un primo quarto equilibrato (19-14), i soli 9 punti a referto degli ospiti consentono ai canturini un congruo vantaggio all’intervallo (34-23). 11 punti di distacco, dopo averne segnati solo 9 nel quarto diventano un abisso per una squadra che praticamente non rientra dagli spogliatoi, con i soli White (14) e Hickman (18) ai limiti della sufficienza. Hackett (3) ritorna sulla Terra, dopo l’expolit di gara 1 e se dall’altra parte anche Basile (5) e Markoishvili (6) difendono così, sarà dura anche pensare di portare a casa una partita contro questa Cantù. L’Adriatic Arena ci dirà presto se questi pensieri sono leciti o meno.

EA7 Emporio Armani Milano – Umana Venezia 89-83

1/34 non è il dato di un pessimo tiratore ma la storia delle sfide Venezia-Milano giocate nel capoluogo lombardo. Purtroppo per Young e compagni anche questa gara 2 non va a rimpinguare la casella delle vittorie, nonostante il tenore agonistico della sfida sia stato di tutt’altra pasta rispetto a 48 ore prima. L’Emporio Armani viene da 10 vittorie consecutive e non vuole certo fermarsi. Di fronte una Umana che ha perso da tempo il feeling con la W, dimostrando la propria frustrazione anche nei minuti iniziali di questa sfida in cui subisce un eloquente 6/6 al tiro, trovandosi in un amen sotto di 5 (13-8), con Bourousis (20) immarcabile. Prima della fine del quarto arrivano anche le triple dall’arco con Gentile (13) e Fotsis (19) a sancire il 26-18 al 10′. Secondo quarto che potrebbe dare la svolta definitiva, Szewczyk (6 in 15′ sul parquet) ha già visto alzarsi la paletta del terzo fallo, quando dopo 2′, l’arbitro Facchini non trova di meglio da fare che affiabiargli un assurdo fallo tecnico per essersi appeso al ferro dopo una schiacciata. Sicuramente fra fare l’ arbitro e sapere arbitrare passa una differenza enorme, ma qualcuno deve ancora capirlo. Certo questo fischio non sarà decisivo alla fine del risultato ma provare a lasciare il palco ai veri protagonisti del gioco, ogni tanto non farebbe male. Tant’è, Venezia si aggrappa a Young (21) che piazza un 8-0 in solitaria per tenere vive le speranze (45-40 all’intervallo). Nel secondo tempo si iscrive alla serie anche Clark (17 con 5/7 da 3), fino ad allora irriconoscibile, mentre Milano perde per un infortunio alla caviglia Gentile e soprattutto la leadership mentale dell’incontro che piano piano scivola fra le mani dei lagunari. La penetrazione mancina di Rosselli (6), scolpisce a tabellone il primo vantaggio ospite dopo 30′ (65-67). Coach Scariolo deve affidarsi alla superba prova di Fotsis (29 di valutazione con 12 rimbalzi) per riportare la nave sulla giusta rotta, trovando nella precisione di Rocca dalla lunetta (3/3 con 7 punti finali) un insperato alleato. Proprio con due liberi del capitano e altri due dell’ala greca, l’Armani sale 85-83 con 16″ da giocare. Sulla rimessa seguente, Rosselli commette un errore deleterio, consegnando la palla e di fatto la partita nelle mani di Alessandro Gentile. Il suo viaggio in lunetta senza errori, chiude i conti. A Treviso è attesa la reazione veneta per annullare il primo match-point meneghino.

( commento di Luca Polesinanti )