Tennis: A Roma Rafa trionfa fra polemiche e pioggia.

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Cominciamo dalla fine, Rafa Nadal si aggiudica il Master 1000 di Roma battendo Novak Djokovic in due set, 7/5 6/3. Rivincita incassata, così come il sesto successo italico. Nella bacheca “rossa” anche 8 titoli a Montecarlo, 7 a Barcellona e 6 a Parigi dove la carovana ATP si trasferirà dalla prossima settimana, con il maiorchino nuovamente numero 2 al mondo (dopo il “breve” sorpasso di Federer) e in cima alla lista dei favoriti. Cosa è cambiato rispetto allo scorso anno? Principalmente Djokovic che nel 2011 giocava come un marziano mentre ora gioca come un terrestre molto bravo, poi la condizione di Rafa, innanzitutto mentale e poi fisica. Ora sembra essere davvero al top (nonostante l'”infortunio” di Madrid) e non si vede come qualcuno possa batterlo in una partita al meglio dei 5 set sulla terra rossa del Roland Garros. Appare evidente come Rafa non sia sicuramente il giocatore che gioca meglio nel circuito, ma appare altrettanto evidente come sia l’unico in grado di fare giocare sempre un colpo in più all’avversario. Alla lunga questa tattica “attendistica” paga nel 99% dei casi a meno di trovarsi di fronte lo scintillante Djokovic del 2011, un giocatore in grado di fare la differenza sempre e comunque, contando su una condizione fisica inverosimilmente perfetta. Anche oggi, nonostante il punteggio, non si può dire che il serbo sia stato dominato, anzi a conti fatti ha avuto molte più occasioni del rivale per prendere in mano il match, salvo buttarle tutte alle ortiche con le ovvie spiacevoli conseguenze. Un solo dato può inquadrare al meglio questa situazione, 39 errori gratutiti di Nole, una enormità, soprattutto per i momenti in cui sono avvenuti. Vedere il dodicesimo game del primo set, in cui da 40-15, è piombato sotto di un break e di conseguenza di un set. Una volta ceduto il servizio anche nel secondo, la bandiera che si è vista sventolare non era quella serba, ma quella bianca con buona pace dei tifosi sul Centrale. A proposito dei tifosi, sono state spiacevoli (a dir poco) le polemiche nate nella serata di domenica, in cui dopo ore di attesa sono stati costretti ad “assistere” allo spostamento della finale nella giornata di lunedi. Ora per chi ha speso soldi (e non pochi) per assistere ad uno spettacolo di domenica, diventa molto difficile capire perchè si debba rimandare il tutto a lunedi (fra l’altro alle 12, orario non certo comodo per chi lavora e magari non vive a Roma). Sicurezza, ordine pubblico ed incolumità dei giocatori (oltre alla pioggia) le cause di un pasticcio che non è piaciuto a nessuno. Non si capisce nemmeno come sia stato possibile, “accorgersi” dei pericoli portati dalla concomitanza con la finale di Coppa Italia all’Olimpico solo nella serata di domenica. In fondo che la partita si giocasse lo si sapeva da più di un mese (anzi tanto è stato fatto perchè si giocasse proprio all’Olimpico), ma sappiamo anche cosa succede in Italia in questi casi. A proposito di Italia, splendide notizie arrivano dal doppio femminile, dove la coppia azzurra Errani-Vinci centrano il successo agli Internazionali d’Italia, 27 anni dopo l’affermazione del duo Reggi-Cecchini. 6/2 7/5 alle russe Makarova-Vesnina, quinto successo nel 2012 ( a cui va aggiunta la finale degli Australian Open) e obiettivo puntato alla medaglia d’oro di Londra. Certo il torneo per nazioni delle Olimpiadi potrebbe vedere in campo anche le sorelle Williams, ma le nostre ragazze hanno dimostrato ampiamente di avere le carte in regola per puntare alla impresa di una vita. Chiudiamo con uno sguardo alla finale femminile, anche questa pesantemente condizionata dal clima e dalla pioggia. Maria Sharapova bissa il successo del 2011, sconfiggendo la cinese Na Li 4/6 6/4 7/6 (5) in una partita incredibile. Al di là della giusta sospensione per pioggia battente sul 6/6 del terzo set, l’andamento è stato davvero singolare. Vinto il primo set con un break di vantaggio, Na Li saliva 4/0 nel secondo sfruttando gli errori di una irriconoscibile Sharapova. La siberiana è mostruosamente solida e soprattutto non vuole mai arrendersi, contro parziale di 9 giochi a 0, con cui pareggiati i conti in fatto di set (6/4), sale addirittura 3/0 nel decisivo parziale. Nuovo cambio di rotta (dopo un time-out “tecnico” con il marito coach) e Li torna di nuovo in pista. Anzi sul 6/5 in proprio favore, si trova a disposizione un match-point, ahilei non sfruttato. Passate due ore circa negli spogliatoi, in attesa di buone nuove sul fronte meteo, le due contendenti rientrano in campo per giocarsi il titolo in pochi scambi. Salita subito 3-0, Maria non molla la presa ed esulta poco dopo su un errore in lungolinea dell’avversaria. Parigi ora la aspetta, per coronare uno splendido momento nella sua carriera.

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( commento di Luca Polesinanti )