La giornata del Roland Garros si chiude con una clamorosa sorpresa. Serena Williams, sulla carta la probabile favorita alla vittoria finale, cade al primo incontro come mai le era successo in carriera in un torneo dello Slam. Poche scusanti per la colored USA, che gioca sotto ritmo e inanella diversi errori non forzati, finendo per cedere alla transalpina Virginie Razzano dopo 183 minuti di grandi emozioni. Conquistato il primo set per 6/4, Serena soffre nel secondo, ma riesce a rifugiarsi al tie-break, dove sale 5-1. Match finito? Il pubblico sul Centrale crede di si, ma la reazione della beniamina di casa è inaspettata quanto efficace. Recuperato miracolosamente il gioco decisivo, senza concedere match-points all’avversaria, vola 5/0 nel set decisivo. La campionessa ed ex numero 1 al mondo non vuole arrendersi, inanella 3 giochi di fila e si arriva nell’interminabile nono game. 7 match points per la Razzano (uno clamorosamente autoannulatosi con un doppio fallo), 5 palle break per Serena. All’ottavo match-point, la statunitense mette fuori di un paio di centimetri un rovescio lungolinea e l’intervento del giudice di sedia, conferma l’impresa. Vittoria e sorpresa come da tempo non se ne vedeva sul circuito femminile. Con buona pace di Sharapova, Azarenka e Kvitova, che si “sbarazzano” di un’ingombrante concorrente al successo finale. Maria fa entrare di diritto nelle cronache il proprio esordio, per aver distrutto la malcapitata rumena Cadantu (6/0 6/0) in meno di 45 minuti. Solo 18 punti conquistati, con la totale assenza di vincenti per l’avversaria della Sharapova, pronta ad arrivare fino in fondo. Bene anche Kvitova (6/1 6/2 alla Barty), Wozniacki (6/0 6/1 alla Danilidou) e Kirilenko (6/1 6/2 alla Larriere). Le azzurre schieravano solamente la nostra Leonessa, reduce dal successo di Strasburgo e desiderosa di confermare le due ultime splendide performances parigine. Buono il primo incontro in cui supera la giapponese Date-Krumm 6/3 6/1. Solo il break iniziale, comporta qualche grattacapo alla 31enne milanese che poi si ritrova e domina la veterana del circuito, senza lasciarle scampo. Buone sensazioni al termine del match e dopo 74 minuti di campo Philippe Chatrier, speriamo di ritrovare la campionessa del 2010 in forma per garantirci altri giorni da sogno. Decisamente meno incoraggianti le notizie sul fronte maschile, dove Nadal distrugge Bolelli mostrando una superiorità a tratti imbrazzante (6/2 6/2 6/1 in meno di due ore), Almagro supera un coriaceo Paolo Lorenzi (6/3 7/5 6/4 in due ore e 32 minuti) e persino Volandri deve cedere nella prosecuzione del match con Tommy Haas (6/3 0/6 6/4 6/4), pur avendo un paio di occasioni per riaprire una partita decisamente alla sua portata. Tra le teste di serie, cade la numero 16 Dolgopolov (6/7 6/4 7/6 3/6 6/3 contro Stakhovsky), mentre avanzano senza problemi Murray (6/1 7/5 6/0 al giapponese Ito), Ferrer (6/3 6/4 6/1 a Lacko) e Gasquet (6/3 6/4 7/6 a Zopp), con qualche intoppo Monaco (6/2 2/6 6/2 7/6 a Rufin) e Tipsarevic (2/6 6/4 7/6 6/3 a Querrey).
( commento di Luca Polesinanti )