Tennis: Parigi, Maria regina “crudele”

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Si conclude con il trionfo di Maria Sharapova l’edizione 2012 del Roland Garros femminile. La siberiana si aggiudica il trofeo per la prima volta in carriera, divenendo la decima giocatrice di sempre a centrare il “Grande Slam di carriera”, ovvero a vincere tutte e quattro i tornei principali seppur in annate differenti. Parliamo comunque di un club “ristrettissimo” ed esclusivo a cui Maria si unisce ben volentieri. Così come torna ben volentieri a trionfare in un suddetto Slam, cosa che non le accadeva dal Gennaio 2008, troppo tempo per un talento come il suo. La Sharapova è cresciuta, maturata ed ora alla potenza e alla classe che non sono mai venute meno, ha aggiunto una condizione atletica invidiabile e una grande forza mentale che le consente di giocare al meglio i punti decisivi. Si capisce come contro questa “macchina perfetta” anche la favola di Sara Errani abbia trovato un brusco finale, lontano e molto da quello sognato. Il punteggio è fin troppo severo (3/6 2/6) per la 25enne romagnola, che dopo lo 0/4 iniziale, ha giocato praticamente alla pari con la nuova (da lunedì) numero 1 del mondo. L’inizio è duro, come una tappa alpina, Maria è praticamente perfetta ed ingiocabile per 4 giochi e Sarita sembra una zattera nell’Oceano in tempesta, sballottata da dritti e rovesci potentissimi, non riesce a tessere la propria “trama” di gioco. Al minimo segnale di debolezza (2 doppi falli nel quinto gioco), ecco che la nostra atleta riemerge dalla terra rossa, risalendo 2/4 e poi 3/5. Nell’ultimo turno di servizio, nuovo bombardamento in serie e primo set che se ne va: 3/6 in 36 minuti. Per Maria 19 vincenti (di cui 6 rovesci) ed un’ottima resa anche dal servizio nonostante i 4 doppi falli (anche 2 aces). Si riparte nel secondo set, ma chi sperava in un mezzo miracolo viene immediatamente zittito. Break a 0 e siberiana avanti 2/0. Partita finita? Sarebbe potuto essere, visto anche l’oggettiva differenza in campo, ma Sara odia la sconfitta ed allora si aggrappa ad ogni singolo palleggio per non lasciare nulla di intentato. 5 games degli 8 complessivi nel secondo parziale si concludono ai vantaggi, ma purtroppo solo 2 vanno da parte dell’azzurra, così come 2 soli ( su 8 totali) saranno alla fine i turni di servizio mantenuti. Il servizio è decisamente il colpo che ha fatto la differenza, troppo leggero quello della “piccola” Sara che dal suo metro e 64, non può tenere testa alle altezze (1m e 88) della bionda rivale. Così spesso il colpo di inizio gioco diviene per la Errani quasi una partenza ad handicap, costringendola a miracolosi recuperi. Sul 2/5, l’ultimo colpo di coda le consente di annullare due match-points (dritto fuori di Maria e splendida palla corta vincente) ed il pubblico le fa capire quanto ha fatto finora con un coro “Sara, Sara” da brividi. Anche il coach Lozano, applaude e sorride in tribuna godendosi questo momento, un momento atteso da tanto tempo e meritatissimo per tutto il lavoro svolto. Poco importa che di lì a poco, l’ultimo rovescio della sua allieva termini in rete, facendo inginocchiare e piangere dalla gioia la nuova regina. Sara ora è una realtà, da lunedì diventerà la numero 1 in Italia ma soprattutto la numero 10 al mondo. Nell’intervista del dopo match, dirà di non sentirsi ancora pronta per questo livello, ma tantè e grazie davvero per le grandi emozioni che ci ha fatto vivere in queste 2 settimane, sperando di viverne altrettante nella finale maschile di domenica.

forbes

( commento di Luca Polesinanti )