Tennis: Parigi, Sara e Roberta riscrivono la storia. Rafa-Nole la “classica” finale.

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E’iniziata come meglio non potevamo sperare la due giorni griffata “Sara Errani” sulla Terra rossa del Roland Garros. In coppia con Roberta Vinci, la 25enne protagonista del nostro momento magico, si aggiudica il torneo di doppio, sconfiggendo la coppia russa Kirilenko-Petrova 4/6 6/4 6/2. In campo per oltre due ore, sono le nostre ragazze ad esultare alla fine della battaglia, consolidando la forza straordinaria di un duo che non conosce sconfitta da 18 partite consecutive, oltre ad avere raggiunto il sesto titolo del 2012 (ovviamente il più prestigioso). Sognare il metallo più prezioso in quel di Londra, non pare davvero un’utopia.  L’ inizio è ad handicap ( 3/0; 4/1), con Roberta che fatica ad entrare in partita è il finale ovvio è 6/4 a favore delle russe. Nonostante il pronostico sfavorevole, non mollano la presa nemmeno nel secondo set, almeno fino al 4/4 momento in cui Nadia Petrova subisce un incredibile black out al servizio, cedendo un game fondamentale a Sara, che concretizza immediatamente la ghiotta occasione nel turno di battuta successivo (6/4). Ultimo parziale e finalmente Vinci all’altezza per rispettare a pieno il proprio “rango” di migliore doppista in campo (4/1 con doppio break). 6/2 per il trionfo. Il primo nella storia completamente tricolore nel doppio femminile, l’altro successo è datato 1959 con attori protagonisti Pietrangeli e Sirola sempre a Parigi. “Ora sono più carica” le parole della raggiante finalista 2012. Speriamo la carica serva a portarla in alto, altissimo anche nel singolare. Le semifinali maschili deludono le attese. Soprattutto la sfida Federer-Djokovic, che lo scorso anno aveva incantato gli appassionati con la migliore esibizione tennistica degli ultimi anni, vola via in meno di due ore. Il successo arride al numero 1 del mondo, capace di giocare un incontro praticamente perfetto a livello mentale, rimanendo sempre attaccato all’incontro senza calare mai di una virgola, atteggiamento che lucra sul gioco di Federer, a momenti straordinario, a momenti disastroso. Il canovaccio  è lo stesso per i primi due set: Roger sale avanti, si “distrae” e si fa agganciare, salvo poi sprofondare sotto una valanga di errori gratuiti. Inizio ritardato per colpa di uno scroscio di pioggia e poi subito l’elvetico avanti 3/2 con un break conquistando magistralmente. E si comincia con i primi games “regalati” da errori incredibili con il dritto solitamente arma letale. Parziale “serbo” e 6/4 rapidissimo. Nel secondo set, dopo uno scambio straordinario conclusosi con una stop volley del rossocrociato, Nole fatica a ritrovare il fiato e si “sgonfia “fino allo 0/3 con doppio break. Sembra avvicinarsi una situazione di perfetta parità ed invece in maniera inspiegabile, Roger continua a faticare tremendamente nei propri turni di battuta, così si arriva incredibilmente al 4/4. Dodicesimo game segnato ancora da un paio di dritti fuori misura e 7/5 Djokovic. Incredibile! Certo si può parlare del vento, dell’umidità, di condizioni non certo favorevoli, ma in fondo valevano per entrambi e di certo raramente nei recenti testa a testa, Roger ha avuto tante e tali occasioni. Nuovamente sotto di due set, questa volta non trova il “conforto” di un avversario “claudicante”. Così sul 3/3 cede nuovamente il servizio e chiude la propria esperienza parigina con una “brutta” sconfitta, sicuramente immeritata per le proporzioni. D’altra parte è significativo ritrovare a questo punto il Djokovic concreto e inarrestabile della scorsa stagione, garanzia (speriamo ) di una magnifica finale. Lo speriamo davvero perchè dall’altra parte del tabellone, l'”alieno” Nadal arriva letteralmente passeggiando. 6/2 6/2 6/1 in 106 minuti, all’amico Ferrer che sparisce dal campo dopo aver sprecato una palla break nel quinto gioco del primo set. Imbarazzante a tratti la superiorità del maiorchino, in forma smagliante, ma che contro i propri connzionali vanta anche un considerevole “credito” di fama e rispetto. Certo sentire in conferenza stampa, pre-gara, David Ferrer dichiarare che “Nadal è troppo forte per me”, poteva già offrire un pre-view di quanto sarebbe accaduto in campo. Per la quarta volta consecutiva nei tornei dello Slam, la finale sarà Djokovic-Nadal e l’ultima performance degli Australian Open 2012 la abbiamo ancora tutti negli occhi. Speriamo in una gustosa replica.

forbes

( commento di Luca Polesinanti )