Arriva sotto le luci artificiali del Campo Centrale coperto, la sorpresissima del secondo turno. Il fresco vincitore del Roland Garros, il guerriero Rafa Nadal cede le armi di fronte allo sconosciuto ceco Lukas Rosol, numero 100 della classifica ATP. Il colpo di scena viene maggiormente ampliato se si pensa che lo spagnolo manca la qualificazione al terzo turno di uno Slam dopo 7 anni (Wimbledon 2005), mentre il ceco lo raggiunge solamente per la seconda volta in carriera! Partita decisamente no per il maiorchino che soffre già nel primo set, portato a casa solo per 11 punti a 9 al tie-break, dopo aver annullato 3 set points. Nel secondo e terzo set, viene sballottato da una serie di accelerazioni vincenti che ovviamente sull’erba risultano più efficaci, impedendogli i consueti miracolosi recuperi. Nel quarto set, un calo di rendimento al servizio dell’avversario fa sì che possa ritrovare un minimo di fiducia e pur senza incantare si arrampica al quinto set di cui è solitamente padrone. Questa volta le cose vanno diversamente, a partire dai quasi 40 minuti necessari per coprire interamente il Centrale, evitando la sospensione per naturale oscurità. Rafa è nervosissimo ed il primo turno di servizio lo perde in malo modo, regalando ulteriore fiducia ad un avversario in grande giornata. Sotto di un break, recuperare contro il servizio avversario (22 aces) è impresa impossibile anche per l’uomo dei miracoli e così dopo 3 ore e 18 minuti viene servita la “cena con delitto” (6/7 6/4 6/4 2/6 6/4). Ora per la gioia dei supporters britannici, si apre una autentica autostrada verso la finale per Andy Murray, che il sorteggio ha ancora una volta posizionato nella stessa metà di Nadal. Proprio lo scozzese, sceso in campo sul Centrale prima dello spagnolo, supera l’ostacolo Karlovic in 4 set (7/5 6/7 6/2 7/6) continuando a destare una buona impressione sul proprio stato di forma. Non mancano le polemiche per un “team arbitrale” abbastanza partigiano, visto gli incredibili 11 falli di piede contestati al gigante, sempre ( a suo dire) in momenti cruciali dell’incontro. Il prossimo ostacolo, polemiche o meno avrà il talento di Marcos Baghdatis, che approfitta del ritiro del bulgaro Dimitrov per passare al terzo turno. Avanzano anche Ferrer (7/6 6/2 6/4 a De Schepper), Roddick (6/3 7/6 6/3 a Phau) e Kohlschreiber (6/1 7/6 6/1 a Jaziri), mentre escono dal torneo non senza sorpresa, Simon (sconfitto 6/4 6/4 7/6 da Malisse) e Dolgopolov (7/6 6/4 6/4 per Paire). Faticano più del previsto Tsonga (6/7 6/4 6/1 6/3 su Garcia Lopez), Del Potro (6/2 6/3 1/6 6/4 su Go Soeda) e Mardy Fish costretto a lottare cinque set (6/3 5/7 6/4 6/7 6/3) per avere la meglio sul coriaceo britannico Ward. Buone notizie sul fronte Italia al femminile, con il poker servito dalle nostre tenniste. Dopo la sorprendente Camila Giorgi, approdano al terzo turno anche Sara Errani (6/1 6/1 alla Keothavong), Roberta Vinci (6/4 6/3 alla Erakovic) e Francesca Schiavone (6/4 6/4 alla Pliskova). Sara per la superficie e Francesca per il momento di forma stenteranno a ripetere gli exploits parigini, ma per il momento si godono i meritati successi, guardando con moderato ottimismo ad un terzo turno non impossibile. Nella giornata al femminile, nessuna stella cade in pericolose imboscate, con Maria Sharapova, unica a soffrire per tre set contro una giocatrice che comunque nel 2010 aveva centrato la semifinale (7/6 6/7 6/0 contro Tsvetana Pironkova). Senza problemi proseguono il cammino Serena Williams (6/1 6/4 alla Czink), Kerber (7/5 6/3 alla Makarova) e Ivanovic (6/3 7/6 alla Bondarenko).
( commento di Luca Polesinanti )