(Adnkronos) – Il popolo della Lazio fa festa celebrando in grande stile i 50 anni dalla conquista del primo storico scudetto, vinto il 12 maggio 1974, grazie alla vittoria sul Foggia, in uno stadio Olimpico stracolmo, quasi come oggi, dove oltre 50.000 tifosi biancocelesti hanno celebrato gli eroi di mezzo secolo fa. Tutto lo stadio ha avvolto in un ideale abbraccio quella squadra e in particolare chi non c’è più: il bomber Giorgio Chinaglia, Luciano Re Cecconi, il capitano Pino Wilson, Vincenzo D’Amico e l’allenatore Tommaso Maestrelli, primo artefice di quell’impresa. Applausi, cori e le note di Lucio Battisti come sottofondo ad accompagnare la lettura della formazione storica, con i nomi della rosa al completo. A seguire quelli del presidente Umberto Lenzini e del vice di Maestrelli Bob Lovati. La squadra del ’74 è stata salutata a centrocampo anche da quella attuale, scesa in campo per il riscaldamento prima del match con l’Empoli. Poi il giro di campo degli ex calciatori osannati dalla folla riconoscente con migliaia di bandiere e vessilli con le foto dei protagonisti in Curva Maestrelli. Prima della festa allo stadio, la mattinata si è aperta al campo di Tor Di Quinto, dove si allenava quella Lazio. Sul muro del centro sportivo è stata affissa la targa in onore di quella squadra. “A ricordo imperituro dei campioni d’Italia di Calcio 1973-74”, recita il testo inciso e svelato dal presidente della Polisportiva Lazio Antonio Buccioni. “Oggi è una giornata epica, siamo tramandando la nostra storia ai posteri giovani, alle nuove leve per far capire quanto è importante essere laziale e avere orgoglio di appartenenza”, dice il presidente della Lazio Claudio Lotito alla tv ufficiale del club. “Come anche l’avere la responsabilità di portare dei valori, come il merito, lo spirito di sacrificio, la determinazione e lo spirito di servizio nei confronti di persone meno fortunate che grazie a queste leggende trovano la forza di superare le grande difficoltà”, aggiunge Lotito. —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)