E’ finita come tutti si aspettavano e probabilmente speravano. Anche gli appassionati francesi che hanno gremito gli spalti e incitato fino all’ultimo il proprio idolo, si sono dovuti arrendere all’evidenza dei fatti. Roger Federer sembra davvero tornato ad essere l’imbattibile campione che aveva dominato la scena prima della crescita esponenziale di Nadal e dell’esplosione del fenomeno Djokovic. Durante tutto il torneo l’ex numero 1 del mondo ha espresso un tennis fantastico ed anche oggi il dritto ed il servizio sono apparsi irresistibili, mentre il rovescio sicuro ed affidabile. Roger ( che ha appena raggiunto la incredibile cifra di 800 vittorie da professionista sul circuito ) aggiunge così alla sua collezione di trofei, l’unico successo che ancora gli mancava. Da quando è stata introdotta la nuova formula per differenziare i tornei ATP questo di Parigi era l’unico Master Series 1000 ,in cui non avesse conquistato il gradino più alto del podio. Questa vittoria, che segue il fresco successo di Basilea, gli restituisce il numero 3 nella classifica ATP e lo carica ulteriormente in vista dell’ultima fatica stagionale : il Master di Londra dal 20 al 27 Novembre. La cronaca della finale: Tsonga viene travolto dal tennis spumeggiante dell’elvetico, che vola in poco più di 20′ sul 4 – 0 . Dopo 30′ il primo set si è già concluso 6 - 1 . Nel secondo il francese sale di livello e riesce a imporre la propria strabordante potenza soprattutto nel turno di servizio; Roger scende invece al solo 45% con la prima di servizio e deve salvare un paio di pericolose palle- break. Si arriva così sul 5 pari ed è Jo Wilfred a dover annullare( spinto dal caloroso pubblico )una palla- break che sarebbe valsa la resa. Inevitabile conclusione del secondo set il tie- break che si conclude (7-3) con un errore di dritto del transalpino, che fa alzare le braccia al cielo al ritrovato e sorridente campione. Ora una settimana di break che servirà ai suoi potenziali avversari per ritrovare forma fisica e motivazioni per provare a sottrargli il titolo di “maestro” che mai come in questo momento sembra essergli cucito addosso. (commento di Luca Polesinanti)
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