Il punto conquistato dall’Albinoleffe sul sintetico old style della Juve Stabia ha un triplo valore. Mantiene la squadra una spanna sopra il gruppo delle ultime quattro anche se ancora in zona playout, che rappresenta una soglia psicologica da cui ripartire con rinnovata fiducia. Riconsegna a mister Fortunato un organico che ha dimostrato di avere mezzi, voglia e forza di reagire, oltre che assimilato la lezione sull’atteggiamento da tenere in campo quando c’è da lottare, correre e mantenere la necessaria lucidità e nervi saldi. Conferma la bontà di un modulo (4-1-4-1) che, se ben interpretato, permette di contenere e ripartire, soprattutto in campo esterno. Il primo tempo di Castellammare è classificabile tra quelli senza infamia e senza lode. I padroni di casa hanno sfruttato la spinta iniziale trovando il gol del vantaggio per effetto di percussione, passando per via centrale. Il raddoppio delle vespe stabiesi, frutto di un colpo di tacco che è puro gesto istintivo, va consegnato alle cronache di “Striscia la Notizia” perché l’autore Cazzola nemmeno si accorge di aver impresso al pallone una parabola micidiale. Nel secondo tempo l’Albinoleffe ha sfruttato subito la buona determinazione accorciando le distanze dopo soli tre minuti con Germinale, che sta dimostrando di aver preso confidenza con l’area di rigore bissando il gol firmato all’esordio da titolare in casa. Emblematico che l’attaccante abbia esultato andando incontro a Lebran, in panchina, che sarebbe entrato alla mezz’ora al posto di Malomo e avrebbe segnato il gol del definitivo pareggio. Quasi un passaggio di testimone, tra Germinale e Lebran, una trasfusione di carica emozionale tra i due. Da quel momento la squadra seriana è cresciuta sul piano del ritmo e del gioco, grazie anche all’innesto, prima del quarto d’ora, di Girasole, bravo a inserirsi negli spazi in profondità. Con l’inserimento di Torri, a metà ripresa, mister Fortunato ridisegna lo schieramento permettendo di presidiare la metà campo stabiese. Il palo colpito da Girasole al 40’ avrebbe potuto far pensare al destino avverso. Al contrario, il finale di gara è una prova di determinazione che regala i frutti sperati. Il colpo di testa di Lebran, che il difensore destro campano Baldanzeddu ha cacciato nella propria rete, ha allontanato i fantasmi e aperto nuovi orizzonti.
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