Un inizio di raduno in due tempi, quello dell’Atalanta, coinvolta suo malgrado nell’inchiesta sul calcio scommesse dopo un campionato trionfale concluso con il primato e la promozione in serie A. Una categoria che presidente, allenatore e giocatori sentono di meritare appieno avendola guadagnata sul campo. Quando il caso è scoppiato, la società ha fatto quadrato ribadendo fiducia nella giustizia, ordinaria e sportiva, ma anche ribadendo con forza la certezza di dimostrare la propria estraneità ai fatti. Al termine della tre giorni trascorsa al Centro Sportivo Bortolotti e alla vigilia della presentazione allo stadio di Bergamo, prima della partenza per il ritiro di Rovetta, mister Colantuono non ha nascosto il rammarico per le ombra gettate sulla squadra che ha condotto al trionfo nel campionato cadetto. Ma si è detto convinto che i giocatori non si faranno condizionare dal clima di sospetti e sono pronti ad affrontare la nuova stagione a testa alta. E così, infatti, si sono presentati domenica mattina di fronte a 3.500 sostenitori sistemati nella tribuna centrale. Uno ad uno sono entrati in campo in 26 (Barreto e Carmona sono impegnati in Coppa America) insieme all’allenatore Colantuono, allo staff tecnico, al presidente Antonio Percassi e all’amministratore delegato Luca Percassi. L’incitamento non ha risparmiato alcuno dei componenti la rosa atalantina, ma il coro si è levato soprattutto per Cristiano Doni, che si è detto sereno pur essendo finito sotto i riflettori di un’inchiesta arrivata come un pugno allo stomaco. La tensione è mutata in emozione e lacrime. Toccato duro, il capitano nerazzurro, ma subito rialzatosi per allontanare definitivamente i sospetti e tornare a calcare il campo a testa alta. Non è facile affrontare un interrogatorio appena 24 ore dopo la prima sgambatura stagionale e poi attendere l’esito mentre si è in ritiro. Stranamente, da questa impegnativa prova di tenuta psicologica, l’intero ambiente atalantino può uscirne rafforzato. Il presidente Antonio Percassi, il cui gruppo ha trasformato l’immagine della società proponendo una formula basata sull’entusiasmo e la partecipazione del pubblico, conferma che i programmi non sono cambiati e l’Atalanta si prepara a disputare il campionato di serie A, il 51esimo della sua storia. Un mese particolare, durante il quale tempra, coesione e voglia di trasparenza hanno contribuito a tenere lontane angoscia e preoccupazione. Si dice dispiaciuto Percassi, ma sottolinea il ruolo di Cristiano Doni e l’apporto fornito dentro e fuori dal campo, al punto da candidarlo in prospettiva alla presidenza dell’Atalanta. Un messaggio lanciato in sala stampa che sembra l’appendice di quello diffuso a pieni polmoni ai tifosi accorsi a salutare la squadra prima di iniziare il ritiro. C’è una rosa da completare e l’assenza del direttore tecnico Pierpaolo Marino e del ds Gabriele Zamagna la dice lunga sui lavori in corso. Percassi fa intendere che l’arrivo di almeno quattro nuovi giocatori sarà controbilanciato da altrettante uscite. In ogni caso, massima attenzione alle opportunità di mercato, tenuto conto che nel frattempo sono rientrati elementi come il giovane Gabbiadini e Schelotto, su cui Colantuono sembra voglia puntare decisamente.
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