Un grande gol di Stankovic decide la sfida d’andata all’Olimpico tra Roma e Inter per l’accesso alla finale di Coppa Italia. Il serbo inventa un altro tiro straordinario e da oltre venti metri fulmina Doni allo scadere del primo tempo. Prima e dopo si assiste a un match combattuto anche se sull’uno e sull’altro fronte molti giocatori appaiono fuori condizione. Nell’Inter ci sono segni di reazione dopo una stagione compromessa, mentre la Roma esprime un gioco approssimativo quando Totti non è in campo. Il capitano giallorosso è ancora squalificato dopo il calcione rifilato nella passata stagione a Balotelli e non sarà neppure della partita di ritorno al Meazza. La squadra di Leonardo appronta con il giusto piglio la gara, che si presenta difficile soprattutto sotto il profilo psicologico. La Roma denuncia ancora problemi in fase offensiva. Dopo 2’ scontro tra Juan e Doni, ne approfitta Stankovic per segnare a porta vuota ma l’arbitro vede una spinta del nerazzurro ai danni del difensore giallorosso e fischia ancora prima che il pallone entri in rete. All’8’ Borriello serve un pallone d’oro a Vucinic completamente smarcato davanti alla porta interista, ma il montenegrino commette un incredibile errore sbagliando clamorosamente il tocco e facendo il bis dopo il clamoroso gol fallito nell’ultimo turno di campionato contro il Palermo. Al 20’ si registra un colpo di testa di Lucio parato senza difficoltà da Doni. Al 25’ il difensore brasiliano dell’Inter anticipa Perrotta davanti alla porta. Al 32’ Taddei, già ammonito, capitombola in area e rischia il secondo giallo. Al 45’ l’ennesimo capolavoro balistico di Stankovic che indovina un destro fulminante all’incrocio dei pali. Ad inizio ripresa un colpo alla testa costringe Borriello a lasciare il campo in barella (sospetto trauma cranico), ma nemmeno l’ingresso di Menez fa cambiare marcia ai giallorossi. Per tutto il secondo tempo Julio Cesar non corre pericoli. Vucinic si danna l’anima ma non riesce a trovare varchi, né per sé, né per i compagni. All’89’ Doni evita la beffa uscendo efficacemente sui piedi di Pazzini, subentrato nel finale di gara a Milito.
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