Euro 2012: violenze ultranazionalisti serbi a Marassi, gara sospesa

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Una serata allucinante e una cronaca nera che soppianta quella sportiva. Allo stadio genovese di Marassi, colmo di spettatori e tanti bambini pronti ad assistere alla partita Italia-Serbia valida per il girone di qualificazione all’Europeo 2012, va in onda uno spettacolo inverosimile, che fa temere il peggio, con il settore occupato da circa duemila tifosi serbi trasformato in bolgia da cui volano petardi e si levano cori minacciosi. Sui circuiti internazionali passano le immagini del gruppo di facinorosi ultranazionalisti serbi che trancia le reti di protezione, preme contro le barriere di separazione e rompe di tutto lanciandolo in campo. Una scena inverosimile che induce l’arbitro e i responsabili della Uefa a ritardare il fischio d’inizio in attesa che le acque si plachino. Con il passare dei minuti i responsabili della sicurezza provano ad arginare i toni e i gesti minacciosi degli animi più accesi schierando un plotone di agenti antisommossa sul terreno di gioco. Non si va oltre il muto contro muro, nel senso che le forze dell’ordine si astengono dall’irruzione. Il commento unanime è: mai visto una cosa del genere. Le squadre, inizialmente rientrati negli spogliatoi, tornano in campo e dopo poco l’arbitro dà il fischio d’inizio. Non senza aver onorato con un minuto di silenzio i quattro alpini caduto in Afghanistan. Il tempo di vedere un fallaccio su Mauri, degno del rosso ma sanzionato con il giallo, e una clamorosa spinta in area serba ai danni di Pazzini mentre si accingeva a deviare in rete di testa, che dal settore degli esagitati partono due pedarti, uno dei quali arriva dalle parti del portiere azzurro Viviano. A quel punto la definitiva sospensione appare un atto dovuto. In uno stadio che si svuota rapidamente, restano gli ultranazionalisti serbi, che si scoprirà aver minacciato i calciatori della propria nazionale assaltando l’autobus durante il tragitto dall’albergo allo stadio. Un episodio che conferma la volontà dei serbi di non consentire alla propria nazionale di disputare la partita, come ritorsione per la sconfitta casalinga subita venerdì scorsa dalla Serbia ad opera dell’Estonia. Si conclude così in modo incredibile una serata che sarà ricordata come una pagina nera per il calcio. Mentre le forze dell’ordine vanno elogiate per essere riuscite a controllare la difficile situazione e ad evitare lo scontro fisico, l’Uefa ha la responsabilità di intervenire addebitando le responsabilità a chi si rende autore di azioni violente e rivedendo le strategie di prevenzione. I risultati delle altre partite sono favorevoli all’Italia: Le Isole Far Oer pareggiano clamorosamente con l’Irlanda del Nord, mentre la Slovenia vince 1-0 in casa dell’Estonia.

Il martedì europeo non porta bene neppure all’Italia Under 21 che perde 0-3 ai supplementari contro la Bielorussia, capace di rimettere in parità la sconfitta dell’andata(2-0 per l’Italia) con due gol segnati al 3’ e 6’ minuto di gioco con la complicità del portiere azzurro. Nei supplementari terza rete dei bielorussi e nelle ultime battute Okaka tenta il pallonetto colpendo la traversa. L’Under 21 resta fuori dall’Europeo e dalle Olimpiadi di Londra 2012. Non accadeva da Montreal 76.

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