Martello e clavette, cronaca di una domenica di gloria

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Cosa accomuna un atleta maturo dal fisico possente e una giovane farfalla che volteggia elegantemente in pedana? La risposta potrebbe essere negli attrezzi indispensabili nelle rispettive discipline. Il martello per Nicola Vizzoni, prossimo ai 38 anni, capace di lanciare oltre gli 80 metri; le clavette per la 26enne Julieta Cantaluppi, dominatrice assoluto dei campionati italiani di ginnastica ritmica. Il primo, allo stadio Ridolfi di Firenze, ha realizzato la seconda misura mondiale stagionale ottenendo il pass per i mondiali di atletica di Daegu. Argento olimpico a Sydney 2000 e agli Europei di Barcellona 2010, Vizzoni è un campione di longevità sportiva ai massimi livelli, ma anche di costanza, dedizione e sacrificio negli allenamenti. Gli stessi ai quali si sottopone una ginnasta, figlia d’arte, come Julieta Cantaluppi, che nel palazzetto di Desio festeggia il sesto titolo italiano assoluto di ritmica, quinto consecutivo. La 26enne atleta comense, da anni residente a Fabriano, è allenata dalla mamma Kristina Ghiurova, campionessa del Mondo con la Nazionale bulgara alla fine degli Anni ‘70. Ha vinto altre due medaglie d’oro nelle finali di specialità a clavette e nastro. Il sesto titolo italiano rappresenta la carica necessaria per affrontare a settembre i Mondiali di Montpellier, qualificanti per Londra 2012. Le Olimpiadi sono il suo obiettivo”. Ad impedire l’en plein di ori per la Cantaluppi nelle finali di specialità, ci ha pensato Federica Febbo (Armonia d’Abruzzo), seconda nel Concorso Generale e catapultata sul gradino più alto del podio nelle finali a cerchio e palla. L’Italia deve essere fiera di questi atleti, i cui risultati rendono lustro all’intero movimento sportivo nazionale. Meriterebbero, se non proprio la prima pagina, una vetrina adeguata, che scalzi dai titoli di testa le brutte pagine del calcio scommesse per esaltare le gesta di chi insegue una medaglia e prova a migliorarsi a dispetto dell’età e dei guadagni.

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