Mondonico allunga il terzo tempo e spera di andare in panchina

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Emiliano Mondonico ha decisamente allungato, anzi, per meglio dire, posticipato il suo terzo tempo. Si è goduto la partita casalinga e il ritorno allo stadio, dove, effettivamente, non ha potuto respirare l’aria quel tantino muschiosa del terreno di gioco, ma si è accontentato di starsene sopra la tribuna. Un atto di amicizia, quello del presidente atalantino Antonio Percassi, che gli ha aperto le porte del box centrale, dove l’atmosfera è rarefatta. Gli umori intorno giungono ovattati, ma con la coda dell’occhio il mister avrà lanciato lo sguardo al ristretto gruppo di supporters patavini che, prima di incoraggiare la squadra, lo ha osannato, unendosi agli ormai famosi trentamila messaggi d’ogni tipo giunti nei giorni ad alta criticità vissuti dal tecnico di Rivolta d’Adda. Un gol a dieci secondi dallo scadere del tempo di recupero è degno di un thriller a lieto fine, un’emozione da gridare, un’appagante soddisfazione. Mondonico ha pensato di aver preso per sé tutta la fortuna nei momenti più delicati. Invece si è accorto di averne lasciata un po’ al suo Albinoleffe e al fedele scudiero Daniele Fortunato. La zampata vincente di Foglio scava sei punti tra la Celeste e la quint’ultima. Poco più avanti ci sono le squadre che ancora provano ad agganciare i playoff, ma il solo, vero obiettivo che interessa è la quota sicurezza. Non chiamiamola salvezza, perché l’Albinoleffe con il carattere di squadra solida e la necessaria concentrazione è in grado di guadagnare legittimamente il diritto a disputare una nuova stagione in questo campionato. Fa bene Mondonico a gettare acqua sul fuoco e sottolineare quanto sia importante concentrarsi su una partita per volta. Alle porte c’è un trittico molto impegnativo, che inizia a Pescara, prosegue nel turno infrasettimanale di martedì 1° marzo con il Modena e prosegue a Frosinone. Al mister piacerebbe tornare a sedere sulla panchina in terra abruzzese. Non sa se glielo permetteranno. Sarà suspense fino alla vigilia.

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