C’è un texano sul gradino più alto del podio di Assen. E c’è un italiano, Marco Simoncelli, che ancora una vota rovina tutto, dopo aver realizzato il miglior tempo nelle qualifiche della tappa olandese di MotoGP. Vince una Yamaha, che festeggia nel modo migliore il mezzo secolo di presenze nelle gare di motomondiale, ma non è quello del campione del mondo in carica Jorge Lorenzo, trascinato sul selciato dalla criniera di Simoncelli, alla quarta caduta in sette prove. Ben Spies, campione iridato di superbike, ottiene il primo successo in MotoGP staccando nettamente Casey Stoner e Andrea Dovizioso, che con le Honda si lasciano alle spalle la Ducati di Valentino Rossi, contento di essere finito ai piedi del podio anche se con un ritardo di mezzo minuto dal vincitore. Senza la caduta contemporanea di Lorenzo (sesto al traguardo) e Simoncelli (nono), Rossi avrebbe scalato probabilmente almeno due posizioni. Partito male dalla pole, Simoncelli con la sua Honda ha cercato di infilare Lorenzo dopo poche curve ma il posteriore della sua moto ha perso aderenza sulla pista asciutta e la collisione con lo spagnolo è stata inevitabile. Con il secondo posto Casey Stoner rafforza il primo posto con 136 punti, seguito da Lorenzo con 108 e Dovizioso con 99. Rossi segue al quarto posto con 81 punti. Alle sue spalle Hayden (71), il vincitore Spies e l’infortunato Pedrosa (61). Simoncelli ha incamerato solo 39 punti e attende il Mugello per riscattarsi.
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