Continua il sogno del Napoli che espugna Bologna come accadde nel 1990, quando Maradona e compagni costruirono proprio nella città felsinea il sorpasso ai danni del Milan e le premesse per il secondo scudetto della loro storia. Senza Cavani, ma non 15mila tifosi al seguito, la squadra di Mazzarri costruisce il successo nel primo tempo con Mascara, che irrompe su una corta respinta del portiere Viviano segnando il gol del vantaggio, Lavezzi che viene atterrato dallo stesso Viviano guadagnando il calcio di rigore e Hamsik che trasforma dagli undici metri. Nel secondo tempo Di Vaio spreca due ghiotte occasioni e nel finale De Sanctis vola a deviare un tiro di Rubin, ma il Napoli offre l’ennesima prova di forza e continuità e realizza il virtuale aggancio al Milan che dure poche ore. Il Milan non molla e, vincendo a Firenze nel posticipo serale, ristabilisce il margine di vantaggio su Napoli (+3) e Inter (+5): La squadra rossonera offre una prestazione corale con l’unico, incredibile neo dell’espulsione di Ibrahimovic nel finale di gara. Rosso diretto dopo un insulto plateale rivolto al guardalinee. La partita è appannaggio del Milan che segna in apertura con Seedorf e raddoppia con Pato nel primo tempo. I viola riaprono il risultato con Vargas al 34’ della ripresa, troppo tardi per agguantare il pareggio. Va detto che il portiere della Fiorentina, Boruc, ha compiuto un paio di parate decisive nei primi 45’, mentre Ibrahimovic nel secondo tempo arriva due volte solo davanti alla porta viola mancando il bersaglio. Dopo la sconfitta dell’Udinese con la Roma, la Lazio si riprende il quarto posto superando il Parma all’Olimpico con un gol per tempo. Da fuoriclasse quello messo a segno da Hernanes nei primi 45’ con un preciso rasoterra dai 16 metri. Da attaccante di razza il raddoppio firmato da Floccari dopo la mezz’ora della ripresa con uno scatto sul filo del fuorigioco. Sull’uno a zero per la Lazio decisivo il portiere Muslera nell’annullare i tentativi pericolosi di Giovinco. L’esordio di Colomba in panchina non risolve i problemi del Parma, fermo in quart’ultima posizione con una sola lunghezza di margine sul baratro. Prova di carattare della Juventus che si ritrova affrontando a viso aperto il Genoa contro cui riesce a recuperare due reti e a ribaltare il risultato cogliendo un successo che la rilancia nella corsa alla Champions, distante 5 punti. Primo tempo tutto di marca genoana con gol del vantaggio frutto di una deviazione di Bonucci nella porta difesa da Storari, sostituto dell’infortunato Buffon. Ripresa con grandi emozioni, a cominciare dal pareggio firmato da Pepe, proseguite con il nuovo vantaggio rossoblu con Floro Flores in azione di contropiede. La Juve, schierata da Del Neri con Felipe Melo e Aquilani in mediana, Krasic, Marchisio e Pepe alle spalle di Matri, si riorganizza con l’innesto di Toni al posto di Melo. Il secondo pareggio bianconero arriva con Matri che dal centro dell’area trova l’angolo alla sinistra di Eduardo. Poi Toni su lancio di Aquilani si inserisce tra difensori e portiere infilano la porta genoana con un tocco di esterno destro. Lo stesso Toni manca la doppietta personale calciando a lato con il portiere fuori dai pali. Chi vede decisamente nero è la Sampdoria che, iniziata la stagione da protagonista in Champions e potendo contare su pedine del calibro di Cassano e Pazzini, cede allo stadio Marassi al Lecce, venendo scavalcata dai pugliesi e ritrovandosi ad un solo punto dalla zona retrocessione. Affidata a Cavasin, la formazione blucerchiata non riesce più a sfruttare il potenziale tecnico dei suoi giocatori. Punita da Di Michele, lasciato libero di inserirsi in area doriana e centrare la rete, la squadra ligure raddoppia nella riprese con l’ex Olivera, riuscendo solo ad accorciare le distanze con Maccarone. Per il resto, imprecisione dei doriani e bravura del portiere salentino Rosati impediscono di agguantare il pareggio. Il Lecce festeggia il risultato meritato e accresce le speranze di salvezza. Il Palermo, riaffilato a Delio Rossi, non riesce a tornare alla vittoria, facendosi rimontare due reti in casa dal Cesena. Ispirati dall’eccellente Liverani, i rosanero vanno in vantaggio con Kurtic per poi raddoppiare con Pinilla. Nella ripresa il Palermo fallisce il terzo gol con Kurtic, mentre il Cesena, dopo aver sprecato un’occasione con Malonga, è costretto a giocare in dieci per espulsione di Von Bergen. I romagnoli non desistono e riuscendo prima ad accorciare con Parolo e poi, negli ultimi secondi di gioco, a trovare il gol del pareggio con Giaccherini. L’entusiasmo dei cesenati è alle stesse e il portiere di riserva Calderoni va ad esultare davanti alla panchina del Palermo innescando una reazione e una rissa sedata a fatica e conclusa con l’espulsione dello stesso Calderoni. Pareggi a Bari, dove il Catania risponde con Maxi Lopez al gol del pugliese Gazzi togliendo le residue speranze di salvezza agli avversari, e a Cagliari, dove la squadra di Donadoni, in vantaggio con Cossu, viene raggiunta dal Brescia con Caracciolo che consente alle rondinelle di guadagnare un punto fondamentale per continuare a lottare per la salvezza. Risultati 32a giornata: Juventus-Genoa 3-2 Bari-Catania 1-1 Bologna-Napoli 0-2 Cagliari-Brescia 1-1 Lazio-Parma 2-0 Palermo-Cesena 2-2 Sampdoria-Lecce 1-2 Fiorentina-Milan 1-2. Giocate sabato: Inter-Chievo 2-0 Udinese-Roma 1-2 Classifica: Milan 68 Napoli 65 Inter 63 Lazio 57 Udinese 56 Roma 53 Juventus 51 Palermo 44 Cagliari 43 Fiorentina 42 Bologna 40 Genoa 39 Chievo Catania 36 Lecce 34 Sampdoria Parma 32 Cesena 31 Brescia 30 Bari 21
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