Se il derby Milan-Inter è valso uno spot ad effetti speciali per il calcio e il campionato italiano, ancora di più lo è stato il match che ha visto prevalere in rimonta il Napoli sulla Lazio per 4-3. Se lo stadio San Paolo è tornato quello dei tempi di Maradona, il merito è sicuramente di Cavani, che di gol ne ha segnati tre arrivando a quota 25 in questa stagione (migliore realizzatore di sempre con la maglia del Napoli), e Lavezzi, che si muove su tutto il fronte d’attacco portando scompiglio e inventando assist magistrali. Ma è più giusto e veritiero affermare che la squadra partenopea, con tutti gli effettivi, gioca un calcio spettacolare, fatto di corsa, sacrificio, carattere e qualità. Non è un caso che il Napoli sia riuscito per l’ennesima volta a capovolgere il risultato che vedeva la squadra di Mazzarri soccombere per 2-0, frutto di una rete bellissima messa a segno con un elegante tocco di punta esterna sinistra da un vero orchestratore qual è Mauri e una zampata di Dias su palla inattiva. All’uno-due laziale Mazzarri ha risposto inserendo Mascara a fianco di Hamsik, Lavezzi e Cavani. Una spinta offensiva incredibile che ha consentito al Napoli di pareggiare nel volgere di 60 secondi, prima con un colpo di testa di Aronica e poi con quello di Cavani, su assist dalla linea di fondo di Maggio che aveva raccolto un calcio di punizione tagliato dal solito Lavezzi. A pareggio acquisito, spazio allo spettacolo e all’emozione. Il Napoli avrebbe potuto addirittura passare in vantaggio se Muslera non avesse ribattuto il tiro a botta sicura di Mascara che gli si era presentato davanti alla porta. Sull’altro fronte il laziale Brocchi ha indirizzato il pallone sotto la traversa e a rimbalzare oltre la linea di porta prima che venisse respinto dalla difesa partenopea, ma né guardalinee né arbitro si accorgono della validità della rete. A tacere sul nascere le polemiche ci ha pensato Aronica, intervenuto maldestramente su tiro cross di Zarate mandando il pallone alle spalle di De Sanctis per il nuovo vantaggio della Lazio. Il Napoli, come sottolineato, ha avuto il merito di non mollare, raccogliendo i frutti degli sforzi profusi quando Biava ha travolto platealmente Cavani al centro dell’area biancoceleste provocando il calcio di rigore e rimediando il cartellino rosso in quanto il fallo ha interrotto una chiara occasione da gol. Dal dischetto Cavani ha spiazzato il compagno di nazionale uruguayana, Muslera. Neanche il nuovo pareggio, meritato, ha fatto desistere il Napoli dall’attaccare. A meno di tre minuti dal 90esimo il capolavoro di Cavani che, dopo aver raccolto il pallone e averlo controllato, supera con un pallonetto Muslera scatenando l’entusiasmo dei sostenitori partenopei. Unico neo un dissidio con Sculli che costa all’attaccante del Napoli, diffidato, l’ammonizione con squalifica automatica in vista della trasferta di Bologna. Anche un allenatore corretto come Reja cade vittima della tensione e reclama per un presunto fuorigioco di Cavani in occasione del quarto gol, che assolutamente non c’è. Le recriminazioni della Lazio, manifestate in particolare dal presidente Lotito, servono solo a richiamare l’attenzione, per esempio, sulla necessità di ricorrere alla tecnologia, per consentire alla terna arbitrale di vedere quello che il mezzo televisivo, in taluni casi, evidenzia in modo chiaro.
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