Tennis: Wozniacki s’infrange contro la Grande Muraglia di Flavia Pennetta

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Flavia Pennetta si supera in ogni senso eliminando la numero uno del mondo Caroline Wozniacki al China Open di Pechino e qualificandosi per le semifinali del torneo sul cemento. La 29enne brindisina si è imposta per 36 60 76(2), in due ore ed un quarto di partita, battendo la 21enne danese, campionessa in carica, per la prima volta in sei sfide. Quella di Flavia Pennetta contro Caroline Wozniacki è la sesta vittoria di una tennista italiana contro una numero uno nell’era open. La brindisina aveva già battuto la numero uno del circuito nel 2008 a Zurigo: all’epoca al comando del ranking Wta c’era la serba Jelena Jankovic. L’ultima a battere la numero uno, anche in quel caso la Woznacki, era stata lo scorso agosto Roberta Vinci a Toronto.
In passato l’impresa di battere una numero uno era riuscita anche a Francesca Schiavone e Tathiana Garbin. La milanese c’è riuscita nel 2006 e in quell’occasione la numero uno Wta era Amelie Mauresmo: Francesca superò la francese in Fed Cup a Nancy in tre set (46 76 64). Sempre nel 2008 a Dubai la Schiavone ha battuto la belga Justine Henin in due set nei quarti: 76 (3) 76 (4). La Garbin nel 2004 superò sempre la Henin al secondo turno del Roland Garros in due set: 75 64 (prima azzurra in assoluto a battere la numero uno del ranking).

Quella di Pechino è la terza semifinale della stagione per Flavia Pennetta dopo quelle giocate a Dubai e Palermo. L’azzurra si è invece fermata nei quarti a Sydney, Doha, Bastad e soprattutto ai recenti US Open. In semifinale la pugliese troverà dall’altra parte della rete la polacca Agnieszka Radwanska (n. 11), che ha superato la serba Ana Ivanovic ritiratasi per un infortunio sul punteggio di 63 3-2 in favore della sua avversaria. La Pennetta è già in finale nel doppio: Flavia e l’argentina Gisela Dulko, terze teste di serie del tabellone, hanno battuto in semifinale le statunitensi Liezel Huber e Lisa Raymond, seconde favorite del seeding, per 64 62. In finale sfideranno la ceca Kveta Peschke e la slovena Katarina Srebotnik.

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