Daniele Piscopo sul podio a Bologna ai tricolori di tiro a segno

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di Giambattista Gherardi
Un ottimo terzo posto alle finali nazionali, a coronamento di una stagione che ha riservato grandi soddisfazioni. Daniele Piscopo del Tiro a Segno Nazionale Bergamo, con sede ad Alzano Lombardo, domenica 10 dicembre è salito sul podio a Bologna nella gara riservata alla categoria Giovanissimi P10 con 165 punti conclusivi.

Per la compagine bergamasca da segnalare anche il quinto posto, nella categoria femminile, di Claudia Paci. Daniele, 11 anni, ha saputo mettere in pratica ancora una volta tecniche e consigli degli istruttori Luca Rurali e Flora Locatelli. Attivo da poco più di un anno, Daniele ha mostrato capacità non comuni, ottenendo da subito prestazioni importanti con vittorie nelle prove regionali a Brescia, Como e Varese e “medaglie d’argento” a Milano e Bergamo.

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Tiro dinamico
Daniele Piscopo in gara

Residente in Val Gandino, Daniele segnala con orgoglio le origini salentine dei genitori, trasferiti per lavoro in Bergamasca. “La concentrazione richiesta – sottolineano i genitori unitamente al fratello maggiore Nicolòin taluni casi è molto elevata e averla con risultati eccellenti su un ragazzo in giovane età non è affatto semplice. Solo l’attitudine alla concentrazione, l’esercizio e la costante propedeutica nello svolgimento della disciplina può regalare risultati soddisfacenti e competitivi”.

Daniele – racconta papà Marco, operatore delle forze dell’ordine – è stato un fulmine a ciel sereno. È stato sempre attratto dal mio lavoro e dall’uniforme che indosso e soprattutto dai miei “attrezzi di lavoro”. Da momenti di gioco coinvolgenti e carichi di entusiasmo, ho seguito Daniele nei primi approcci al tiro grazie a un fucile elettrico MP5 da softair. Èstata la prima volta dove giocando ho avuto modo di notare che Daniele aveva una mira attenta, anche in movimento. I bravissimi e validissimi istruttori del Tiro a Segno Nazionale di Alzano hanno fatto il resto. Qui si insegnano, oltre alle innovative tecniche affinate di tiro, anche l’educazione e il rispetto attraverso le armi e soprattutto l’uso delle stesse in condizioni sempre di estrema sicurezza. Una lezione che non è da poco se parliamo in termini di gioventù, soprattutto al giorno d’oggi”. La carriera è ancora lunga e il percorso agonistico certamente in salita, ma per i successi Daniele ha senza dubbio una buona mira.