Giacomo Zanetti rimane alla TAV Treviglio Brianza Basket dopo gli Europei Under 20: “Vogliamo tornare in A2, gli haters ci hanno dato ancor più spinta”

L'ala della squadra orobica ha contribuito al successo dell'Italia che ha sconfitto in finale la Lituania dopo una lunga cavalcata.

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L’Italia ha messo a segno una delle più belle imprese dell’estate agli Europei Under 20 di basket conquistando uno storico oro che mancava da troppo tempo.

Fra i componenti della formazione azzurra spicca senza dubbio Giacomo Zanetti, ala della TAV Treviglio Brianza Basket, costretto a vedere i propri compagni di squadra dalla panchina.

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Fratture a tibia e perone subite durante la semifinale contro la Serbia e che gli ha impedito di partecipare alla sfida decisiva con la Lituania, ma che non le ha negato di festeggiare un traguardo all’inizio inaspettato.

Come si è sentito a vincere il titolo europeo con la Nazionale Under 20?

E’ stata un’emozione stupenda. Quando siamo partiti la vittoria non era il nostro focus. Insieme al coach pensavamo a compiere un passo alla volta, ponendo come obiettivo l’ingresso nelle prime otto, un risultato che mancava da dodici anni. Una volta raggiunto quel traguardo, abbiamo preso consapevolezza delle nostre potenzialità vincendo probabilmente la sfida più difficile contro Israele quando ci siamo trovati sotto di diciotto punti all’intervallo. Da lì ci siamo sciolti e siamo andati via spediti. Abbiamo fatto altre due partite e abbiamo raggiunto questa grande soddisfazione. 

Ci racconta la rimonta contro Israele?

E’ stato incredibile. All’intervallo eravamo un po’ sfiduciati perché ci stavano effettivamente massacrando, battendoci in ogni fase del gioco. Noi poi ci siamo confrontati e scossi, perché avevamo preparato quest’impegno per un mese, lavorando tutti i giorni in palestra. Abbiamo pensato che non potevamo presentarci in questo modo. Il coach ci ha detto che non era una sfida impossibile, che dovevamo ripartire dalla nostra fisicità. Dovevamo recuperare piano piano, punto su punto, senza forzare, così alla fine di un terzo e un quarto quarto incredibili abbiamo rimontato dimostrando una grandissima compattezza di squadra. Eravamo incazzatissimi, ci siamo supportati a vicenda e siamo riusciti a centrare questa rimonta pazzesca. 

Giacomo Zanetti festeggia il titolo europeo Under 20 con i compagni di squadra

Lei ha giocato a Borgomanero con Francesco Ferrari. Com’è stato ritrovarvi in Nazionale?

È bellissimo, perché sai, ci conoscevamo già anche da prima, dagli Europei passati. Avevamo fatto il campionato Under 18 insieme agli altri, per lo meno a metà della squadra. Alla fine sono tutte facce conosciute, sono amici con cui spesso giochi da avversario. Passare un mese insieme, stare ogni giorno a contatto con loro ha creato un gruppo stupendo che ci ha permesso di ottenere questo risultato incredibile. Penso che senza il nostro gruppo, con questa compattezza, credo che non saremmo riusciti a superare l’ostacolo e arrivare fino in fondo.
La nota negativa sono stati forse gli insulti razzisti rivolti sui social ad alcuni vostri compagni. Come avete risposto come gruppo?
Gli insulti sono emersi già quando è uscita la foto della nostra squadra. Ne abbiamo parlato un po’ in gruppo, ma eravamo tranquilli, anzi, quella è stata forse una motivazione in più per noi. Vedendo tutti quei commenti che dicevano che non eravamo tutti italiani, inizialmente abbiamo deciso di non rispondere, ma avendo vinto tutto, Torresani ha voluto pubblicare una storia di risposta per ringraziare gli haters e anche noi siamo stati d’accordo. Li abbiamo ringraziati a modo nostro, anche perché un po’ ci hanno aiutato.
Cos’è successo a lei in semifinale?
Ero entrato da due minuti nel primo quarto e un ragazzo serbo mi ha attaccato in uno contro uno, mi ha tirato una mezza spinta e io sono scivolato in avanti con il piede sinistro che è volato via. Ho impuntato il destro e min sono così fratturato tibia e perone. Vedere la semifinale e soprattutto finale non è stato facile. Perché sai, la finale degli Europei si vuole sempre giocare come è normale che sia. Però penso che i miei compagni, anche con questi problemi fisici, sono stati bravi a resistere lo stesso. La nostra compattezza ha fatto tutto il resto. 
Lei vive il basket a trecentosessanta gradi visto che anche sua sorella Marianna è in Nazionale Femminile. Ciò vi aiuta a sostenervi l’un l’altra?
Anche mia mamma era una cestista, giocava qui a Schio e ha disputato qualche partita con le nazionali giovanili. Questo ha fatto sbocciare la nostra passione in casa, anche se io all’inizio giocavo a tennis. Dovendo poi scegliere fra quello e il basket, ho preferito la palla a spicchi. Anche mia sorella all’inizio era un po’ indecisa perché non le piaceva il basket. Vedendomi, si è pian piano appassionata e anche lei la maglia della Nazionale. Giocando fuori casa, non è facilissimo per i miei genitori, soprattutto per mia madre. Però mi piace supportarla nel vero senso della parola, dandole delle motivazioni extra. E anche lei mi dà degli aiuti, però la nostra relazione è bellissima e questo è super. 
Ha deciso di rinnovare anche quest’anno con Treviglio. Com’è stato il suo primo anno?
La scorsa stagione è stata la prima effettivamente fra i senior, nella quale mi sono dedicato al basket a trecentosessanta gradi. E’ stato un anno bellissimo perché all’inizio nessuno si aspettava di giungere fin lì. Quando vedevamo i tifosi, ci dicevano che se ci fossimo salvati, sarebbe bastato così. Avere il basket a Treviglio per loro è già una vittoria. Tutto ciò ci ha dato ulteriore motivazioni, i tifosi sono stati super e lo staff è stato incredibile. Il gruppo è stato fantastico e siamo stati accolti da grandi soddisfazioni. Qualificarsi per la Coppa Italia, arrivare primi in regular season è stato importante, anche se perdere in semifinale con Montecatini è stata davvero tosta perché eravamo convinti di poter vincere. A causa di una serie di infortuni non ci siamo presentati nel migliore dei modi, ma abbiamo dato tutto e alla fine loro si sono rivelati più forti. Tutto ciò mi ha spinto a rimanere anche per quest’anno perché mi hanno garantito che hanno intenzione di fare cose grandi. 
Giacomo Zanetti con la medaglia d’oro dopo l’operazione
Qual è l’obiettivo della prossima stagione?
Magari puntare alla promozione, anche perché l’obiettivo è migliorarsi sempre. L’anno scorso siamo arrivati in semifinale e, nel caso fossimo arrivati più avanti, saremmo stati promossi visto che sono salite tre squadre su quattro. Un po’ di rammarico rimane, anche se noi ovviamente continuando a dare sempre il meglio. Chiaramente sia in campionato che in Coppa Italia sarà complicato, ma questa continuità con il coaching staff ci permette di presentarci con una grande squadra. Forse rispetto allo scorso anno il campionato sarà un po’ più difficile perché ci saranno le due formazioni di Montecatini e un paio di formazioni scese dall’A2, ma sono convinto che potremo cogliere grandi soddisfazioni. 
Qual è il sogno che le piacerebbe realizzare?
A breve termine direi vincere il campionato e giocare in A2 con Treviglio. A lungo termine direi giocare in Nazionale Maggiore. Ho vissuto delle bellissime esperienze sia con l’Under 18 che l’Under 20, motivo per cui vorrei giocarvi, così come disputare l’Eurolega che è il campionato a livello fisico-tecnico più importante. Quando ho tempo libero, la sera dopo gli allenamenti, guardo le partite per cui mi piacerebbe un giorno giocarci.