In serie A, dopo la partenza vittoriosa di Juventus e Roma, la chiamata più convincente è stata quella del Milan, capace di interpretare la visione di gioco di Pippo Inzaghi e trovare rapidamente la via del gol. Tre quelli rifilati alla Lazio, quantunque brava a non arrendersi, riuscire ad accorciare e con il rammarico di aver fallito un calcio di rigore. I rossoneri hanno trovato conferma in El Shaarawy, la cui rinascita fa sorridere pure il ct azzurro Antonio Conte. Il Faraone con una fuga inarrestabile sulla fascia sinistra e un perfetto assist smarcante ha permesso al giapponese Honda di aprire le marcature. Muntari e Menez su rigore hanno rimpinguato il bottino, mentre la Lazio di Pioli si è avvalsa di uno sfortunato autogol. E’ un Milan che imprime ritmo al suo gioco e può fare molta strada se trova la continuità e i cambi giusti. La Lazio è rimandata a prove successive, ma deve risultare meno imbastita. Stesso discorso per l’Inter, inguardabile sul campo del Torino, che rischia di vincere. La squadra di Ventura, che spreca un rigore con Larrondo, lo avrebbe meritato. Salutato Cerci, i granata dimostrano smalto e qualità. Per i nerazzurri uno zero a zero piuttosto incolore, che fa ridiscutere sulla tipologia dell’organico, forse con troppi doppioni, a disposizione di Mazzarri. Il Napoli, reduce dalla batosta di Bilbao, trova il jolly a Marassi contro il Genoa, ma anche gli esterni, in particolare Maertens partito dalla panchina. Passati subito in vantaggio con una bella combinazione tra Higuain e Callejon che ne raccoglie il cross e la mette dentro con con un colpo di volo di ottima fattura, i partenopei si fanno raggiungere da Pinilla che stacca di testa tra i due difensori centrali, facendo riemergere i dubbi sulla qualità del reparto arretrato. Nel finale di gara, calato il ritmo dei genoani, si alza quello della squadra di Benitez insieme alla qualità dei suoi uomini. Il merito è di crederci e spingere fino all’ultimo e al 95’ arriva l’inserimento di De Guzman che bagna l’esordio con il gol regalando al Napoli tre punti pesanti. La prima di campionato 2014-2015 sarà ricordata per la doppietta di Totò Di Natale che mette il sigillo sulla vittoria dell’Udinese ai danni dell’Empoli. L’attaccante friulano tocca quota 195 reti e stupisce per la sua straordinaria tenuta atletica, oltre che per i tocchi sempre magistrali che fanno la differenza. La sua conferma, a 37 anni, diventerà il migliore acquisto per mister Stramaccioni. Il Palermo non riesce, invece, a conquistare i tre punti in casa, facendosi raggiungere negli ultimi minuti dalla Sampdoria che, ridotta in dieci per un’espulsione apparsa esagerata, finisce per dettare legge invece di chiudersi a riccio. Merito del carattere di Mihajlovic che sulla panchina doriana sprona i suoi a non mollare e viene premiato. Il mister rosanero Iachini, che vede il giovane argentino Dyabala diventare protagonista assoluto della scena con il gol e occasioni mancate, riceve però una lezione tattica quando la squadra si trova in superiorità numerica e dovrà lavorare soprattutto sulla testa dei suoi giocatori.
Zaza festeggia la convocazione in Nazionale con uno splendido gol per il Sassuolo, a cui risponde immediatamente il cagliaritano Sau per un pareggio che accontenta Zeman e Di Francesco. Le due squadre mettono in mostra vigore e qualità degli schemi. Un buon viatico per la stagione appena iniziata. L’italianissimo Cesena piega il Parma con un gol dell’unico straniero in campo, Rodriguez e vince per la prima volta all’esordio in serie A. Concreta e brillante la squadra di Bisoli, a singhiozzo quella di Donadoni che fa a meno di Cassano per problemi fisici e vede opacizzarsi la stella Biabiany in campo. Atalanta e Verona si dimostrano formazioni solide e si annullano a vicenda, in virtù di schieramenti (4-4-1 e 4-3-3) che mantengono stabilmente cinque giocatori sulla fascia di centrocampo. Via Consigli, la squadra di Colantuono mette tra i pali Sportiello che ripaga la fiducia con doppio intervento su Toni e Jankovic a metà primo tempo, conservando l’inviolabilità della porta nerazzurra che dura dal precampionato. Nel finale Boakye, subentrato dalla panchina, manca goffamente la deviazione vincente di testa sotto porta e tocca il pallone con il braccio rimediando l’ammonizione. Uno zero a zero fedele quanto i 10.402 abbonati dell’Atalanta.