A Suzuka piovono caos e tragedia

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bianchi-625x407Gran premio bagnato, gran premio sfortunato. Anzi tragico. Non che la pioggia crei ostacoli insormontabili alla Formula Uno, ma in certe condizioni bisognerebbe avere il coraggio di privilegiare la sicurezza del circuito allo spettacolo della corsa. Si spiega così la conclusione anticipata e forzata del GP di Suzuka, sancita dall’esposizione della bandiera rossa al 46esimo dei 53 giri previsti, con i piloti allineati dietro la Safety Car e Lewis Hamilton davanti a tutti. Una decisione inevitabile alla luce del dramma verificatosi quando il 25enne Jules Bianchi con la sua Marussia si è schiantato contro un’autogru impegnata a rimuovere la Sauber di Adrian Sutil ferma a bordo pista. Bianchi, pilota della Ferrari Academy, è stato trasportato in ambulanza scortata dalla polizia e in condizioni gravissime al vicino ospedale. Del terribile incidente solo poche immagini riprese a distanza e senza che il circuito televisivo internazionale abbia ripreso la scena del violento impatto. Le ruote anteriori e posteriori ravvicinate rendono l’idea dell’urto, dovuto a uscita di pista forse a causa di aquaplaning e del presumibile schiacciamento subito dalla vettura. Una gara condizionata dalla pioggia con Hamilton saldamente al comando dal 29esimo giro e Vettel impegnato a insidiare la seconda posizione di Rosberg, partito in pole position. Quarto posto per Ricciardo, quinto per Button davanti a Massa, Hulkenberg, Vergne e Perez. La Ferrari di Alonso si è fermata al terzo giro a causa di problemi all’impianto elettrico, mentre Raikkonen ha terminato al 12esimo posto e doppiato. Per la scuderia di Maranello il presente è sempre più grigio anziché rosso.

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