I campionati mondiali di nuoto in vasca corta, a Doha, erano iniziati con la rabbia di Federica Pellegrini per la finale mancata dalla sua staffetta 4×200 sl. Il prosieguo della competizione e il suo atto finale ripagano la spedizione azzurra soprattutto in campo maschile. Se Pellegrini resta a digiuno nelle gare individuali, Gregorio Paltrinieri conquista la medaglia d’oro nei 1500 stile libero con una prestazione imperiosa che frantuma anche il record europeo sulla distanza, facendo segnare 14’16″10, tre centesimi in meno del precedente che il russo Yuri Prilukov aveva stabilito ai campionati europei di Helsinki 2006. Sbriciola il primato italiano gommato di 14’24″21 con cui Federico Colbertaldo divenne il 13 dicembre 2008 campione d’Europa a Rijeka. Taglia di 11″55 il personale di 14’27″95 che aveva nuotato in coppa del mondo, a Eindhoven l’8 agosto 2013. Firma la seconda prestazione all time e si pone immediatamente dietro il record mondiale di 14’10″10 nuotato dall’australiano Grant Hackett il 7 agosto 2001 a Perth. Paltrinieri diventa il terzo italiano della storia a vincere il titolo iridato in vasca corta dopo Fabio Scozzoli nei 100 rana e Ilaria Bianchi nei 100 farfalla e lancia la sfida al cinese Sun Yang, campione mondiale del 2011 e 2013 ed olimpico invischiato in una vicenda di doping oscura e mal gestita. Il ventenne modenese di Carpi – tesserato per Fiamme Oro e Coopernuoto ed al centro del progetto mezzofondo che guida il tecnico federale Stefano Morini al centro federale di Ostia – nuota con una regolarità impressionante e segna i seguenti passaggi: 1’51″17 ai 200, 3’45″29 ai 400, 5’39″87 ai 600, 7’34″63 agli 800, 9’29″61 ai 1000, 11’24″46 ai 1200, 13’19″11 ai 1400, chiudendo gli ultimi 100 metri in 28″87 e 28″12. Con un ritardo di 2″69 conquista l’argento il tunisino olimpionico del 2008 e bronzo olimpico del 2012 Oussama Mellouli in 14’18″79 e a 7″25 arriva il canadese Ryan Cochrane, vice campione del mondo in lunga nel 2011 e 2013. L’azzurro si esalta in una fuga solitaria come in occasione dell’oro europeo con record continentale a Berlino in 14’39″93: quinto posto nel ranking mondiale dei performer all time alle spalle del cinese Sun Yang (14’31″02 del 2012), dell’australiano Grant Hackett (14’34″56 del 2001), del tunisino Oussama Mellouli (14’37″28 gommato del 2008) e del canadese Ryan Cochrane (14’39″63 del 2012). Dopo l’argento iridato del 2012 dietro il danese Mads Glaesner – anch’egli “inciampato” in un controllo antidoping – e in vasca lunga il quinto posto olimpico a Londra 2012, il bronzo mondiale a Barcellona 2013 e i titoli europei a Debrecen 2012 e Berlino 2014, Paltrinieri non si pone più limiti. Una prova così importante pone quasi in secondo piano il quinto posto di Gabriele Detti che si piazza al quinto posto col primato personale di 14’29″94. Con l’entusiasmo ancora alle stelle per l’esaltante successo di Paltrinieri entra in vasca Federica Pellegrini chiamata ad una missione impossibile: vincere l’unica medaglia d’oro che le manca in carriera nei 200 stile libero. Purtroppo, però, dopo le prime due vasche s’intuisce che non ci riuscirà. Federica ripete il tempo delle semifinali senza riuscire a cambiare passo e finisce quinta: 1’54″01 (27″12, 28″74, 29″00, 28″62) contro 1’54″04 (27″02, 28″98, 29″10, 28″94). Intanto cade anche il suo record mondiale gommato di 1’51″17 che risale al successo europeo ottenuto a Istanbul il 13 dicembre 2009. Se lo prende la svedese Sarah Sjoestroem in 1’50″78 che diventa la prima nuotatrice a rompere il muro dell’ 1’51”. Argento all’ungherese Katinka Hosszu in 1’51″18. Bronzo all’olandese Femke Heemskerk in 1’51″69. L’azzurra del CC Aniene sapeva che sarebbe stato difficile opporsi alla crescita delle sue avversarie, ma nessuno si aspettava che non avvicinasse neanche il suo migliore in tessuto di 1’52″80 con cui ha conquistato la medaglia d’oro ai campionati europei di Herning il 15 dicembre scorso. Il suo top nella rassegna iridata in corta resta l’argento nel 2006 a Shanghai. Ma Doha è solo una tappa di passaggio e la strada verso le Olimpiadi di Rio è ancora lunga. La Federnuoto ha grande ed immutata fiducia in lei.
L’Italia chiude, oltre che con l’oro di Paltrinieri, con l’argento della 4×200 sl maschile (D’Arrigo, Belotti, Di Fabio, Magnini) che fa segnare il record italiano con 6’51″80, e di Marco Orsi nei 50 sl in 20″69, anche in questo caso nuovo primato nazionale. Poi le tre medaglie di bronzo: 4×50 mista (Niccolò Bonacchi, Fabio Scozzoli, Silvia Di Pietro, Erika Ferraioli) in 1’37″90 record italiano, 4×100 sl femminile (Erika Ferraioli, Silvia Di Pietro, Aglaia Pezzato 52″72, Federica Pellegrini) in 3’29″48 record italiano, e 4×50 stile libero maschile (Luca Dotto, Marco Orsi, Filippo Magnini, Marco Belotti) in 1’24″56. In totale sono stati fatti segnare 21 record italiani.