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Gil da 15 anni a Zingonia

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Cosa significa in termini operativi essere il
chiropratico di una squadra di calcio?
Il mio lavoro con l’Atalanta comporta un impegno
regolare e assiduo: devo recarmi almeno una volta
la settimana presso la sede di allenamento della
squadra a Zingonia, confrontandomi con il medico
sociale e con il coordinatore sanitario. Di solito
visito e tratto i giocatori alla presenza del medico
e, a volte, anche di uno dei fisioterapisti o del
preparatore atletico. Spesso questi professionisti
mi pongono delle domande in merito alla
chiropratica e alle sue tecniche, e io cerco di
spiegare il tipo di trattamento che ho deciso di
eseguire e il motivo per cui ho scelto di applicarlo.
A volte, durante la settimana, possono anche
capitare delle emergenze che mi inducono a
trattare i giocatori in uno dei miei studi a Bergamo
o a Milano. Quindi devo essere molto elastico e
disponibile.
Com’è l’approccio chiropratico con i giocatori?
Molto simile a quello che metto in pratica con gli
altri pazienti che normalmente vedo nel mio
studio. Tengo a precisare che lo staff medico
dell’Atalanta e i fisioterapisti sono altamente
qualificati e risolvono quasi tutti i problemi fisici
che si presentano nei giocatori.
Ciò rende il mio lavoro molto più facile e meno
faticoso, se pure sempre indispensabile per le mie
particolari e specifiche conoscenze in merito ai vari
aspetti della colonna vertebrale che mi permettono
di ottenere risultati evitando l’assunzione di
farmaci.
Qual è il suo giudizio circa l’esperienza con
l’Atalanta?
Una splendida opportunità, decisamente positivo e
formativo avere avuto la possibilità sia di trattare i
giocatori di alto livello per tanti anni con regolarità
nella loro sede di allenamento, sia di collaborare
con i medici, i fisioterapisti e i preparatori atletici.
Ho sempre spiegato a tutti le mie tecniche mentre
le eseguivo, ma non ho mai pensato o temuto che
qualcuno potesse “rubarmi il mestiere”: non ci si
può improvvisare chiropratico ed è impossibile,
senza un adeguato curriculum di studi, sostituirsi a
un professionista che ha alle spalle una laurea in
chiropratica (conseguita dopo sette anni di studio
universitario), altre tremila ore di specializzazione
e 450.000 trattamenti. Spero, invece, di essere
superato nel mio lavoro, da qualcuno dei miei
colleghi, perché vorrei trasmettere ad altri la mia
passione. Dicono, infatti, che il maestro migliore è
quello che viene superato dal proprio allievo.

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