Federica Sorrentino
In Lombardia è massimamente concentrata la maggior parte dei circoli affiliati alla Federazione Sport Equestri, espressione di una realtà che conta a livello nazionale 300mila addetti e 32.180 cavalli tesserati. Atleti-uomini e atleti-cavalli. L’isolamento imposto dall’emergenza coronavirus ha prodotto i suoi effetti inevitabili sugli animali che soffrono il confinamento prolungato e l’inattività. Maneggi, istruttori e manutentori sono in grave difficoltà economica. Su questo tema abbiamo Alberto Carrara, direttore del centro equestre La Barbatella.
Lo stop alle competizioni agonistiche causa pandemia a coinvolto anche il mondo degli sport equestri. Quanto ne ha risentito la disciplina del salto ostacoli?
Effettivamente l’equitazione ne ha risentito in modo particolare, perché i cavalli sono i veri atleti di questa disciplina. I problemi principali sono sostanzialmente due. Il primo è che i cavalieri e le amazzoni sono dovuti rimanere lontani dai propri cavalli; in secondo luogo, i centri ippici hanno avuto dei mancati incassi non avendo potuto svolgere le lezioni. A ciò si aggiunga che hanno dovuto sostenere i costi legati alla cura e al mantenimento dei cavalli stessi. Con la Fase 2 speriamo che cambi qualcosa in meglio.
Cavallo e cavaliere. Un’intesa che necessita di essere affinata giorno per giorno. Come è stato gestito il periodo di lockdown e come sarà d’ora in avanti?
Durante il lockdown i cavalli sono stati gestiti dal personale di scuderia, ma con non poche difficoltà. Sia per l’ingente numero di cavalli a cui badare, sia per il costo di gestione. Ovviamente è venuto meno il rapporto di simbiosi che c’è tra cavalieri, amazzoni e il proprio cavallo. Con la Fase 2 almeno i cavalieri professionisti hanno potuto riprendere la loro attività e speriamo che sia l’inizio di una ripresa almeno parziale. Per il futuro speriamo ovviamente di recuperare il tempo perduto.
Quale futuro attende i maneggi e predicante di sport e questo dei professionisti e appassionati?
Il futuro è chiaramente incerto, ma restiamo ottimisti e positivi. Auspichiamo che il prima possibile si possa riprendere la vita classica dei maneggi, come pure il programma delle gare nazionali e internazionali che riguarda il mondo del cavallo in tutte le sue discipline. Auspichiamo che gli appassionati possono ricominciare a seguire questo sport, come hanno sempre fatto, e a frequentare le lezioni e a praticare l’equitazione.