Eugenio Sorrentino
Quando una squadra in zona Champions incontra il fanalino di coda del campionato e la partita si svolge sul campo di chi sta meglio in classifica, logica vuole che il pronostico sia a senso unico. O meglio, che la vittoria della squadra di casa debba maturare in un senso o nell’altro. L’Atalanta aveva il solo impegno di confermarsi contro il Crotone affidato alla guida tecnica di Serse Cosmi, considerando la partita tutt’altro che scontata e mettendo in gioco tutte le proprie qualità. Lo ha fatto nel modo che tutti si aspettavano, salvo che rimettere in partita gli avversari quando, una volta passata in vantaggio con Gosens (sempre più indicato come migliore difensore goleador europeo), invece di assestare il colpo si è complicata la vita. E dopo avere regalato il pareggio, si è valsa della freddezza e del tempismo del portiere Sportiello per evitare il ribaltone. Fortuna che a inizio ripresa l’uno-due assestato da Palomino e Muriel, condito da un tiro a giro di sinistro alla sua maniera di Josip Ilicic, abbia dato la giusta misura della differenza di potenziale e fatto gustare il successo diventato più largo con la ormai classica mattonella di Miranchuk. Se al russo si concede quel tanto di spazio, il cui sinistro diventa un’arma letale. Allo score non ha partecipato Duvan Zapata, rientrato dalla panchina dopo essere stato tenuto prudentemente a riposo, sol perché il portiere crotonese Cordaz ha deviato quel tanto che è bastato per deviare il suo tiro sul palo. I gol messi a segno dall’Atalanta hanno tutto una precisa matrice. Quello in apertura di cross è stato frutto di un cross teso e preciso che Gosens ha raccolto di testa indirizzando il pallone all’incrocio dei pali. Imparabile, oggettivamente. Il raddoppio di Palomino, su azione da corner battuto da Muriel, l’esito di un flipper telecomandato, con palla bassa lasciata sfilare da Gosens e Djimsiti per la messa girata vincente del tucumano. Quando Muriel ha rincorso il pallone verticalizzatogli da Ilicic, avendo il suo marcatore Golemic davanti, la pressione ha indotto il difensore a scivolare consentendogli di calciare in rete a colpo sicuro. Ilicic, che qualche passa l’aveva persa nel primo tempo per caparbietà nel cercare il dribbling a tutti i costi, si è rifatto nella ripresa cesellando la traiettoria del pallone con il classico accentramento da destro e colpo di sinistro che non ha lasciato scampo. IKl professore deve convincersi di entrare in partita. Dopo è tutto più facile.