Eugenio Sorrentino
La serata magica di Matteo Pessina nel test con la Nazionale opposta a San Marino ha lasciato il segno. E non poteva essere diversamente, vista la duttilità che il centrocampista atalantino ha dimostrato nell’assetto studiato dal ct Mancini. Quando è stato spostato in posizione più avanzata, è arrivata la doppietta in maglia azzurra che ne ha certificato una volta di più la capacità di sfruttare gli inserimenti offensivi. Mancini ha inserito sia lui che Rafael Toloi nell’elenco dei 28 giocatori, che rappresenta la pre-lista per l’Europeo. Quando il ct avrà escluso altri due nomi, resterà la fiducia riposta nei due atalantini. I quali hanno convinto. E le scelte definitive saranno dipese dalla logica degli equilibri e dei ricambi possibili di cui disporre durante il torneo continentale. Se Pessina ha svolto degnamente il suo compito come componente del terzetto di centrocampo, per poi esaltarsi e salire in cattedra, sfruttando la maggiore mobilità degli elementi subentrato nel reparto avanzato. Quanto alla difesa, Toloi ha giocato 90 minuti ed è stato schierato largo a destra nella linea a quattro. Partito terzino destro, e rimasto in campo per tutta la partita, ha chiuso da centrale: anche in questo caso una duttilità da non sottovalutare e che riserverebbe al ct l’opportunità di passare, a gara in corso, dalla difesa a quattro a quella a tre, come quella adottata da Gasperini. I meriti del tecnico atalantino sono palesi. Sia nella maturazione di Pessina, sia nella valorizzazione di Toloi. Alla crescita repentina del centrocampista nell’arco di una stagione, ha corrisposto il consolidamento del ruolo del difensore. Non sono sfuggite le parole rilasciate nel dopopartita di Italia-San Marino da Pessina, che ha ringraziato pubblicamente Gasperini per la crescita tecnica e tattica maturata nella sua prima stagione all’Atalanta. Più sobrio e di poche parole Rafael Toloi, eletto dal suo allenatore uno dei tre capitani della squadra, insieme a De Roon e Freuler, dopo l’addio di Gomez. La conferma che qualcosa è decisamente cambiato, e in meglio, nell’Atalanta, che ha subìto una rivoluzione in corso d’opera senza che il prodotto finale ne sia rimasto alterato. Qualità, qualità e ancora qualità. Crescita frutto di lavoro e abnegazione, capacità di adattamento e continuità. Quale che sarà l’esito dell’ulteriore dimagrimento della rosa azzurra, a Toloi e Pessina, come pure all’Atalanta, resterà la soddisfazione di un riconoscimento che vale anche in chiave futura.