Elliasmine escluso dalla burocrazia

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Federica Sorrentino

Questa è la storia di Abdelhakim Elliasmine (per quelli di Atletica Bergamo 59 Oriocenter, solo Karim) che l’Italia della burocrazia ci fornisce. Nei giorni scorsi la Fidal ha reso noto i nomi di 82 atleti selezionati per gli Europei Under 23 di Tallin (8-11 luglio) e fra questi non figura Abdelhakim Elliasmine perché la sua richiesta di cittadinanza italiana è ancora ferma.
Hakim oggi è uno dei migliori mezzofondisti italiani in senso assoluto a soli 22 anni. Ha centrato lo standard per partecipare ai Campionati Europei negli 800 -1’46”89 (richiesto 1’48”50). Nella sua giovane carriera ha vestito ben 10 volte la maglia di Campione d’Italia. Dal 2014 ad oggi è salito 23 volte sul podio agli Italiani (10 medaglie d’Oro, 6 medaglie d’Argento e 7 di Bronzo)
Quando arriva in Italia nel 2008 deve ancora compiere i 9 anni. Frequenta le scuole d’obbligo in Italia e si diploma Perito Elettrico nel 2018. Inizia subito a praticare l’atletica nel 2010 a Brembate Sopra. Nel 2014 da cadetto vince i 2 primi Titoli di Campione d’Italia (Cross e 2000 metri). Il 25 settembre 2018, passati i 10 anni di permanenza in Italia, presenta domanda di cittadinanza. La domanda non viene accettata per insufficienza reddituale, per poche centinaia di euro. Il 19 novembre 2019 la Fidal presenta la richiesta di concessione Cittadinanza Italiano per meriti sportivi ai sensi de/J’art.9 comma 1 della legge 91/1 992. Ad oggi, dopo quasi 2 anni, tutto tace.
Il presidente di Atletica Bergamo 59, Achille Ventura, ha interessato del caso il mondo sportivo, Federazione e Coni, il mondo politico provinciale e nazionale, ma ad oggi non è riuscito ad avere una risposta positiva o negativa. E’ vero che negli ultimi due anni la pandemia ha cambiato il mondo, ma la pratica di Hakim resta sempre chiusa in un cassetto.
La burocrazia blocca i sogni di un giovane atleta che vuol vestire la maglia Azzurra. Ritengo assurdo – scrive Ventura – che un giovane che ha fatto tutte le scuole in Italia, che vive insieme a tanti altri giovani coetanei le esperienze e le emozioni dell’Atletica, un giovane che per 10 volte indossa la maglia di Campione d’Italia non possa rappresentare l’Italia. Hakim non ha bisogno di esame di italiano, come invece l’esame farsa di un famoso calciatore, Hakim può anche sostenere l’esame in Bergamasco per affermare la sua identità”.
Io non mi fermo – conclude Ventura – e continuerò a bussare a tutte le porte perché una pratica non può, in un Paese civile, durare quasi 2 anni. Non so se farà lo stesso Hakim o se butterà la spugna insieme ai suoi sogni di grande atleta”.

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