Nazionale Calcio Sordi alle Olimpiadi

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Rino Fusco

Igor Trocchia è riuscito a portare da ct la Nazionale Italiana Sordi di calcio a 11 alle prossime Olimpiadi dei sordi che si disputeranno a maggio 2022 in Brasile. Soddisfatto e commosso l’allenatore che combatte il razzismo e ha accettato questa sfida unica e straordinaria. Gli azzurri si sono qualificati da secondi nel girone dominato dai campioni del mondo dell’Ucraina. Proprio sabato scorso l’ultima partita, ininfluente ai fini della qualificazione ma prestigiosa per il valore dell’avversario, disputata in terra ucraina. Nonostante la sconfitta per 3-0, la Nazionale italiana è uscita a testa alta. “Abbiamo giocato contro i migliori del mondo – ci dice il ct Trocchia – Loro si ritrovano per quindici giorni per preparare ogni gara e hanno regolari contratti. Per noi si trattava di un test proibitivo, ma abbiamo fatto molto bene, preparando la partita e tenendo testa fino a quando abbiamo tenuto fisicamente. Teniamo conto che siamo arrivati in Ucraina con 14 giocatori disponibili, perché quattro ragazzi non sono riusciti a venire con noi per motivi di lavoro. Quando avrei avuto necessità di operare delle sostituzioni, non disponevo dei ricambi. L’Ucraina è su un altro pianeta, ma noi stiamo lavorando molto bene e crescendo. Mi ritengo davvero soddisfatto dell’obiettivo raggiunto”.

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La Nazionale di Calcio a 11 formata da persone sorde fa parte della Federazione Sport Sordi Italia. Rispetto al calcio tradizionale, si utilizza la comunicazione visiva invece di quella verbale. Inoltra, aspetto non secondario, i giocatori azzurri sono tutti dilettanti, che devono lasciare il proprio posto di lavoro per poter rispondere alla chiamata della Nazionale e di conseguenza sottoposti a sacrifici anche dal punto di vista economico. Gli azzurri si sono presentati con volti nuovi, una rosa ringiovanita con voglia di dimostrare al mondo coraggio e organizzazione. “Abbiamo affrontato una partita impegnativa – riprende Igor Trocchia – In piena emergenza abbiamo giocato alla pari per quasi un tempo, accusando un calo ampiamente prevedibile nel secondo tempo. Un test che ci è servito per aumentare l’esperienza internazionale dei i nostri giovani, da poco inseriti nella rosa”. Ora c’è da preparare la non meno impegnativa esperienza alle prossime Olimpiadi dei Sordi, con otto mesi a disposizione e le note difficoltà da affrontare. La speranza è che i calciatori vengano aiutati ad affrontare i raduni e la Nazionale possa affrontare questa esperienza nelle condizioni migliori.