Sassuolo naviga a vista

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Simone Fornoni

Fuori il neo juventino a rate Manuel Locatelli, il parcheggiato doriano Ciccio Caputo e Roberto De Zerbi, promosso sulla panchina da Champions dello Shakhtar. Dentro, il nuovo profeta Alessio Dionisi più il misterioso prestito dal Gremio Matheus e quelli di ritorno Davide Frattesi-Gianluca Scamacca, mediano e totem d’attacco. Fin qui, complici i movimenti tellurici nelle zolle chiave, è stato un Sassuolo rimbalzato a pelo d’acqua nello stagno della discontinuità, a dispetto della verve del lanciatissimo azzurro Giacomo Raspadori. I soli 4 punti in altrettante giornate di campionato ne suonano a conferma, al pari della difficoltà nel trovare la quadra in mezzo all’ abbondanza.

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Il prossimo avversario dell’Atalanta naviga a vista nel paradosso di un anno zero con tanti moloch rimasti comunque dov’erano. Non che il calendario abbia aiutato. La partenza più o meno ad handicap Verona esclusa, nonostante la buona prova con la Roma, è vissuta sui bassi (male col Toro, così così con la Samp senza il calabrese) del duo d’ali che nella finestra estiva avrebbe potuto spiccare il volo verso la Bergamo al profumo di Champions. Invece uno scontento Domenico Berardi, campione d’Europa in carica per Nazioni come il formidabile Jack del 2000 che svaria sull’intero fronte offensivo, e l’altro elemento grato al Gasp ovvero Jeremie Boga hanno messo radici in neroverde loro malgrado. Non è nemmeno cambiato il modo di stare in campo, un 4-2-3-1 pronto a virare a tridente con l’equilibratore serbo Filip Djuricic, un mago tra le linee per i tempi e le letture di gioco, sempre più protagonista. 2 dei 4 palloni complessivi, toh, come i nerazzurri, nel sacco altrui. Un gatto sornione che sa il fatto suo anche in pressing alto.

I reparti agli ordini del tecnico, ai tempi capitano della Tritium nella doppia promozione dalla D alla Prima Divisione di Lega Pro, curiosamente allontanato dall’Empoli dopo averlo riportato al piano di sopra, non sono mutati granché dall’addio dell’allenatore bresciano. Davanti all’eterno Consigli, i terzini sono Toljan o Muldur a destra e Rogerio o Kyriakopoulos più l’altro ex Peluso a mancina. Ayhan, Chiriches, Ferrari, Goldaniga e l’infortunato Romagna i mastini. In mezzo, Haraoui dello Sparta Rotterdam è l’unica altra addizione ai soliti Magnanelli (capitano), Hamed Traore e l’altro rotto Obiang. Davanti, anche Defrel, ennesimo segnale che cedute le plusvalenze da cedere meglio di così un mercato asfittico per tutti non si sarebbe potuto gestire. Anche se i due insoddisfatti potrebbero diventare zavorre.