di Claudia Azouri
“Mamma mi porti a vedere la Roma?”, la richiesta potrebbe sembrare ‘lecita’, se non fosse per quei 2.300 chilometri. Ebbene sì. Mattia Seghezzi, 8 anni, bergamasco di Premolo, ha implorato così i genitori per raggiungere la sua squadra del cuore in ritiro, fino a pochi giorni fa, in Portogallo.
“Le nostre vacanze erano già state programmate per andare a Porto – ha spiegato Martina, la mamma del bambino – dove tra l’altro vivono i miei genitori. Ma raggiungere proprio la località dove si sarebbe allenata la Roma, no, non era previsto. Si trattava di percorrere altri 600 Km dopo averne già macinati parecchi”.
Impegnati presso l’Estadio Municipal de Albufeira, nel profondo sud portoghese, in serrati allenamenti e amichevoli (13 luglio, contro il Sunderland; 16 luglio, contro il Portimonense e il 22 luglio contro il Nizza), i ragazzi di Mourinho, mai avrebbero immaginato di essere raggiunti da tifosi italiani. Ma, quando si dice il cuore… ad aspettarli nella hall del tranquillo Albufeira Hotel di Sao Rafael Atlantico, c’era proprio Mattia, al culmine della gioia solo al pensiero del ‘magico’ incontro.
“Ero tutto agitato – ha raccontato il bambino -. E per l’emozione mi sono completamente bloccato”.
Capriccio infantile? No. Per il piccolo bergamasco è molto di più: “Non è mai stata semplice tifoseria – ha chiarito papà Alessandro -. Fin da piccino, mio figlio ha abbracciato quella che si potrebbe definire la ‘Passione’ (con la P maiuscola) di nonno Claudio (di origine capitolina) per una squadra e per uno sport, in modo molto profondo”.
La tecnica, la potenza, i ruoli dei giocatori e le regole del fair-play, Mattia sembra conoscere tutto ciò che ruota intorno al mondo del calcio nella teoria ma anche nella pratica. Da alcuni anni, infatti, gioca in una squadra locale, dove si allena settimanalmente.
“Non sono un campione – ha tenuto a precisare – ma il calcio mi piace davvero tanto e il nonno mi ha sempre detto che lo sport è un valore che va coltivato e amato”.
L’attesa, la grande emozione e finalmente l’incontro. Sotto gli occhi di Mattia sono sfilati proprio tutti: i portieri Boer, Rui Patricio, Svilar; i difensori Calafiori, Celik, Ibanez, Karsdorp, Kumbulla, Mancini, Smalling, Spinazzola, Vina; i centrocampisti Bove, Cristante, Darboe, Faticanti, Ivkovic, Matic, Pellegrini, Tripi, Veretout, Zalewski, Zaniolo; gli attaccanti Abraham, Afena-Gyan, El Shaarawy, Perez, Shomurodov, Volpato e il nuovo straordinario acquisto giallorosso Paulo Dybala. ln capo a tutti, ovviamente, lo ‘Special One’: “Ciao José! Possiamo fare una foto?”, la sorpresa del mitico allenatore ha lasciato spazio a un fiero e tenero abbraccio.
“Questo regalo lo ricorderà sempre” – ha concluso contenta la mamma –. E, forse, lo splendido sorriso di Mattia valeva proprio tutto il viaggio.