Albinoleffe ha vinto la sua partita per la B, continua quella di Mondonico

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Il calcio, in casa Albinoleffe, continua a essere fatto di cose semplici, come l’ultimo terzo tempo stagionale, che in via eccezionale precede la partita più importante dell’anno, e le storie del dopopartita che si intrecciano in un paradigma di emozioni, sensazioni, modi di vivere i risultati sportivi. 48 ore dopo aver conquistato la salvezza, Emiliano Mondonico e la società rompono il silenzio stampa, servito – sottolinea il mister, seduto in conferenza stampa accanto al presidente Andreoletti – a garantire la giusta tensione all’ambiente. Una scelta definita funzionale alla serenità del gruppo, che ha reagito positivamente portando a termine l’operazione salvezza. E’ l’occasione per riparlare della stagione, partita dai box, espressione usata dal mister ancora prima che scattasse il semaforo (ovvero, che si battesse il calcio di inizio) per sottolineare le difficoltà previste e puntualmente verificatesi nel corso del campionato con tanto di coda playout. Andreoletti ha sciolto il fioretto in caso di salvezza, percorrendo a piedi nella notte i 23 km che separano lo stadio da casa in valle Seriana. Mondonico ha lasciato il palcoscenico prima dell’esplosione di gioia per correre a riabbracciare famiglia e amici nella Bassa. Non è la prima volta che esce dal campo dopo il raggiungimento del risultato (era accaduto a Firenze quando i viola sono tornati in A). La continuazione della favola Albinoleffe vede i due protagonisti, schivi e fedeli ai rispettivi personaggi, ancora insieme, per ribadire la stima e l’amicizia da cui sono legati e la condivisione delle scelte che verranno. Scelte che, nel caso dell’allenatore dipenderanno dai segnali, più o meno confortanti, attesi nei prossimi 15 giorni dai medici che si esprimeranno sullo stato di salute di Mondonico. Dopo aver affrontato e superato il bubbone manifestatosi qualche mese addietro, grazie a un intervento chirurgico perfettamente riuscito, il mister attende certezze sul futuro, per capire se potrà ricominciare una nuova stagione sulla panchina dell’Albinoleffe, come lo stesso presidente e l’intero ambiente bergamasco si augurano. L’affetto e la vicinanza di Andreoletti, portavoce di un sentimento che il popolo degli sportivi veri dimostra nei confronti di Mondonico, rompono il tabù e fanno esplodere l’emozione. Il tempo è galantuomo, la speranza è viva. Non resta che attendere buone nuove. Altro che scommesse, la vita è un dono. E a proposito dei meccanismi delle puntate e dei rischi che il calcio corre, Andreoletti è lapidario: correre ai ripari e riformare è un dovere di tutti. L’Albinoleffe vuole continuare a scrivere le pagine positive del calcio. Mondonico ricorda come, a proposito degli alti e bassi stagionali, tutto sia dipeso sempre e solo dal gruppo i calciatori seriani abbiano meritato la permanenza credendoci e giocandosela fino in fondo. La conferma della categoria consente di portare avanti il progetto. Il ringiovanimento è la filosofia stessa della serie B, senza rinunciare a elementi di esperienza e qualità. E’ stata una stagione di vere alchimie, in tutti i reparti. In chiave offensiva, perso Momentè (unico attaccante contropiedista a disposizione, il suo recupero equivale ad un acquisto sicuro), l’Albinoleffe ha scoperto le qualità di Cocco, consentito a Torri di chiudere in doppia cifra (11 sigilli), espresso Grossi come seconda punta capace di fare la differenza nei momenti cruciali, senza peraltro sfruttare appieno le potenzialità di Cissè e Pesenti. In compenso la squadra seriana, come nella stagione 2009-2010, ha mandato in gol un alto numero di giocatori. Da dove ripartire? Senza dubbio dal pubblico presente sugli spalti in occasione della gara di ritorno dei playout. Riaperta la tribuna di viale Giulio Cesare, gremita la centrale e le laterali, è tutto un altro spettacolo. Le partite dell’Albinoleffe sono finite. Continua quella di Mondonico, che sa di poter contare sull’incoraggiamento di un pubblico disseminato ai quattro punti cardinali. Lo ha ricordato anche Andreoletti: Emiliano in panchina è un lusso che l’Albinoleffe può permettersi in virtà di un rapporto speciale e valori condivisi.

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