Si parla di calciatori, di partite storiche, delle loro prestazioni e dei palmares. Poche le attenzioni alla loro dimensione familiare. L’Atalanta Club Valgandino, tra i pochi esempi in questo senso, ha istituito nel 1979 il premio “Bravo Papà” nato con la volontà di sottolineare al di là di qualsiasi graduatoria di merito sportivo, la necessità ed il valore di un rapporto fra tifosi e giocatori il più possibile familiare. Per il 2011 si è deciso di assegnare il riconoscimento al difensore Federico Peluso, che se lo vede attribuire per la seconda volta a distanza di due anni. Un bis inedito che giunge in concomitanza con con il gol dell’1-1 nella vittoriosa sfida dell’Atalanta contro il Torino. Peluso è da poco padre del piccolo Michele, secondogenito arrivato ad allietare la famiglia dopo la piccola Viola che gli fece vincere il premio nel 2009. La consegna del premio avverrà il prossimo martedì 5 aprile.
“E’ un’iniziativa per certi versi goliardica – spiega Enzo Conti, presidente dell’Atalanta Club Valgandino – che nel tempo è andato a campioni atalantini come Maurizio Ganz (che vinse la prima edizione nel 1994) e Cristiano Doni (nel 2003). In altre edizioni “Cupido” ha scelto personaggi che non hanno forse scritto la storia dell’Atalanta, ma questo conferma lo spirito non competitivo del premio. E’ uno spirito che mettiamo in tutte le nostre iniziative, anche ricreative, spesso destinate ai bambini e ai giovani”.
In tanti anni di attività il Club Valgandino ha avviato numerose iniziative di solidarietà, che hanno portato per esempio alla costruzione di un Asilo Nido sulle Ande boliviane, al sostegno per l’Orfanotrofio di Kankao in Malawi e per l’infermeria di Llamellin in Perù. Più recenti le raccolte fondi per l’acquisto di bambole terapeutiche per i malati di alzheimer della Casa di Riposo di Gandino e per l’AISLA, che sostiene la ricerca per la SLA.