A quattro anni dall’ultimo titolo iridato, l’Italia torna sul tetto del mondo, ancora una volta in supergigante. Il merito è di Christof Innerhofer, autore di una gara strepitosa caratterizzata da linee audaci su una pista ghiacciata, con passaggi critici in ombra e con angoli degni di una rassegna mondiale. L’azzurro ha sbaragliato la nutrita concorrenza con una prestazione perfetta e distacchi d’altri tempi: l’unico che avrebbe potuto avvicinarsi, Bode Miller, ha perso un bastoncino a metà gara e si è praticamente fermato a dieci porte dalla fine; con il resto dei campioni, da Cuche a Kostelic, da Raich a Svindal, non c’è stata proprio gara. Sessanta i centesimi di distacco inflitti all’austriaco Hannes Reichelt, secondo, e più di settanta al croato Kostelic, clamorosamente sul podio; gli altri tutti sopra il secondo. Un’altro azzurro, Werner Heel, che avrebbe potuto lottare per la seconda posizione, ha rovinato tutto con due errori piuttosto marcati chiudendo ottavo; nono Peter Fill, in crescita di condizione. Per l’Italia il superG mondiale porta fortuna: quattro anni fa ad Aare vinse l’azzurro Patrick Staudacher, due anni dopo, in Val d’Isere, Peter Fill fu secondo. Quella di Innerhofer è la nona medaglia d’oro conquistata dalla squadra maschile nella storia dei mondiali.
Christof Innerhofer ha portato la bandiera dell’Italia nella sfilata inaugurale della 41esima edizione dei Mondiali di sci alpino a Garmisch-Partenkirchen. (fonte:Fisi)