Giornata senza squilli per le azzurre nel gigante di Semmering. Nella giornata che consacra definitivamente la francese Tessa Worley, al terzo successo stagionale in gigante con una parte centrale di gara da incorniciar, che precede nell’ordine le tedesche Maria Riesch e Kathrin Hoelzl, l’austriaca Elisabeth Goergl, l’americana Julia Mancuso, la slovena Tina Maze, l’altra americana Lindsey Vonn e l’austriaca Kathrin Zettel. Le italiane non ottengono quanto sperato. Su una pista tradizionalmente favorevole ma con una neve non troppo gradita, la migliore è la solita Manuela Moelgg (nella foto), dodicesima senza acuti né particolari errori; positivo invece il rientro di Denise Karbon, che, al rientro dall’operazione al menisco del ginocchio destro, ha disputato una buona seconda prova dimostrando una tenuta inaspettata. Alla fine ha chiuso al 20esimo posto. 25esima Irene Curtoni, 30esima Giulia Gianesini, autrice di una discreta prima manche ma anche di una rovinosa caduta a due porte dal traguardo nella manche finale.
Non ce l’ha fatta a qualificarsi per la seconda manche la giovane promessa Lisa Agerer, che con due errori molto marcati ha compromesso tutto. Eliminata, anche se per una sola posizione, Nicole Gius, mentre erano uscite sia Federica Brignone (internata poco dopo l’intermedio) e Elena Curtoni. E’ bastato un ventesimo posto a Denise Karbon per tornare a sorridere. Nuovamente impegnata in gigante a sessantacinque giorni dall’operazione al menisco del ginocchio destro, Denise ha riassaporato la gioia del traguardo con una prestazione che soprattutto nella seconda manche ha lasciato intravedere buone cose. “Sono veramente contenta – ha dichiarato al traguardo -. Ovviamente non potevo pretendere di puntare alla vittoria, ciò che contava era sentire nuovamente il motore girare a dovere. Sono riuscita a spingere nei tratti piani e difendermi bene sul ripido, ma quel che più conta è che l’umore a la forza mentale sono notevolmente cresciute. Aspettavo questa giornata per sbloccarmi, ho ottenuto le risposte che cercavo. E’ come se la mia stagione cominciasse adesso, finalmente riesco a fare ciò che mi riesce meglio, ossia a sciare, senza pensare alla riabilitazione o alla fisioterapia. Manca un mese e mezzo al Mondiale, c’è il tempo per ricominciare a spingere al meglio e la mia testa adesso è libera da ogni paura”.