“I campioni gareggiano anche quando non sono in forma”… contando più sulla personalità, sull’esperienza, sulla determinazione, sul talento, che sulla condizione atletica, a volte non impeccabile. Le parole del maestro Alberto Castagnetti accompagnano Federica Pellegrini al settimo posto nei 200 stile libero con il tempo di 1’55″24 (27″46, 56″21, 1’25″55). Il massimo possibile, considerata una preparazione “basata sul fondo e non sulla velocità, che ha dato meno di quanto previsto”, come ha spiegato il tecnico federale Stefano Morini, responsabile del Centro di alta specializzazione di Verona, che già pensa ai Mondiali di Shanghai, “dove arriveremo al top nei 200 e 400 stile libero e, in subordine, prepareremo gli 800”. Federica Pellegrini, primatista del mondo in lunga e corta e sempre d’oro nella specialità dalle Olimpiadi di Pechino 2008, migliora comunque il primato personale in tessuto con il terzo tempo delle batterie in 1’54″66 (27″52, 56″73, 1’25″68), ma è troppo lontana dalle performances che ne hanno caratterizzato l’ascesa nell’olimpo del nuoto. Resta l’esemplare prova di carattere della regina del nuoto italiano che non ha avuto paura di confrontarsi coi propri limiti, come insegnava il maestro Castagnetti, e lascia Dubai con il bronzo nei 400 stile libero. I 200 stile libero vanno alla francese Camille Muffat, che vince in 1’52″29 (55″28 ai 100), avanti alla statunitense Kathryn Hoff, argento in 1’52″91 (54″95), e all’australiana Kylie Palmer, bronzo in 1’52″96 (55″26).
Ancora un quarto posto per Federico Colbertaldo, per la quarta volta ai piedi del podio dai Mondiali di Roma 2009. Dalla gioia alla rabbia. Fabio Scozzoli è squalificato nei 200 rana dopo l’arrivo da medaglia di bronzo e il primato personale in 26″22 alle spalle del brasiliano Felipe Silva, già bronzo nei 100 e oro in 25″95, e del sudafricano Cameron van der Burgh, oro nei 100 e argento in 26″03. Sul podio ci va il norvegese Aleksander Hetland in 26″29. Scozzoli, punito per una doppia gambata a delfino in partenza, sarebbe stato il primo ranista italiano a conquistare due medaglie ai mondiali indoor, peraltro nella stessa edizione, dopo l’argento dell’olimpionico Domenico Fioravanti nei 100 a Hong Kong 1999 e quello di Alessandro Terrin nei 50 a Shanghai 2006. Dopo le quattro medaglie europee conquistate tra Budapest (oro nei 50 e bronzo nei 100) ed Eindhoven (oro nei 100 e bronzo nei 50) e l’argento nei 100 in 57″13 (26″89), il bronzo perso per la squalifica avrebbe segnato un ulteriore incremento cronometrico, addirittura il personale migliore di quanto mai nuotato con il costume in poliuretano, comunque nella braccia del nostro azzurro.
Conferme eccellenti per Luca Dotto e Damiano Lestingi. Il primo stampa ancora il primato personale abbattendo per la seconda volta il muro dei 47″ per il settimo posto nei 100 stile libero in 46″68 (22″39), 25/100 in meno del tempo delle semifinali (46″93, passaggio ai 50 in 22″80), e 41/100 in meno del crono con cui aveva conquistato il bronzo europeo. Per Dotto, alla prima finale mondiale della carriera, è una conferma importante, che spinge sempre un po’ più avanti i limiti della velocità italiana grazie al gruppo di riferimento della staffetta completato da Filippo Magnini, campione mondiale nel 2005 e 2007 e vice campione nel 2006 e 2008, e da Marco Orsi, vicecampione europeo in corta dei 50 stile libero, quinto ai mondiali. Oro al campione del mondo, il brasiliano Cesar Cielo Filho, col record dei campionati in 45″74 (21″45), seguito dal francese Fabien Gilot, argento in 45″97 (21″78), e dal russo Nikita Lobintsev, bronzo in 46″35 (22″16). Fuori dal podio per 2/100 l’olimpionico francese Alain Bernard, quarto in 46″37 (21″87), e il campione uscente, lo statunitense Nathan Adrian, sesto in 46″44 (21″84). Bene anche Damiano Lestingi. Il vice campione d’Europa dei 100 e 200 dorso non riesce ad entrare nell’ordine di arrivo della finale dei 200 dorso perché squalificato per la subacquea oltre i 15 metri consentiti. Sarebbe finito settimo in 1’52″14 (1’51″84 a Eindhoven) e lontano dal podio – composto dal fuoriclasse statunitense Ryan Lochte, oro in 1’46″68, dal connazionale Tyler Clary, argento in 1’49″09, e dall’austriaco Markus Rogan, bronzo in 1’49″96 – ma in linea coi tempi registrati nell’ultimo mese che evidenziano l’ascesa progressiva del 21enne di Civitavecchia, tesserato per il CC Aniene ed allenato da Fabio De Santis.
La Nazionale di nuoto chiude la decima edizione dei Mondiali indoor con l’argento di Fabio Scozzoli nei 100 rana in 57″13 e il bronzo di Federica Pellegrini nei 400 stile libero in 3’59″52, sei record italiani stabiliti dalle staffette 4×100 stile libero maschile, 4×200 stile libero e 4×100 mista femminili, 13 presenze nelle finali individuali e 31 primati personali migliorati: indicazioni positive per una Squadra vivace ed in crescita in vista dei Mondiali di Shanghai e del lungo avvicinamento alle Olimpiadi di Londra 2012.